Economia

Tabarelli (Nomisma) ai vertici dell'ex Ilva: le mani di Prodi sull'energia?

Di Giuseppe Vatinno

Ecco quando Tabarelli (presidente di Nomisma) sedeva ai tavoli sull’energia dell’Arel di Enrico Letta

Tabarelli (Nomisma) ai vertici dell'ex Ilva: le mani di Prodi sull'energia?

ll ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha firmato il decreto di nomina a commissari straordinari di Acciaierie d'Italia del professor Giovanni Fiori, esperto di corporate governance e internal auditing, e del professor Davide Tabarelli, presidente di NE Nomisma Energia ed esperto di tematiche ambientali”. Questo lo scarno comunicato con cui è stata annunciata la nomina di Davide Tabarelli alla guida straordinaria” dell’ex-Ilva di Taranto e che ora si chiama “Acciaierie d’Italia”. Tabarelli è diventato famoso qualche tempo fa, ai tempi del caro-bollette, quando è riuscito a scacciare Covid-star del calibro di Matteo Bassetti o Massimo Galli dall’olimpo televisivo.

LEGGI ANCHE: Acciaierie d'Italia: il Tribunale dichiara lo stato di insolvenza dell'ex Ilva

Nato a Modena nel 1960, nel 2006 fonda Nomisma Energia dopo essere entrato nel 1986 in Nomisma, fondata a sua volta da Romano Prodi. Laurea in Economia, parla molto di Energia di cui però non capisce molto dal punto di vista tecnico, non essendo un fisico. È stato responsabile di circa 90 studi su questioni energetiche ed ambientali. È stato consulente del Ministero dell’Industria dal gennaio 1995 al maggio 1996. Responsabile dell’attività di assistenza al ministero dell’Ambiente in tema di cambiamenti climatici con l’ex ministro Corrado Clini. È stato membro di Commissioni Ministeriali per la politica energetica nel 2003 e nel 2005 e da sempre bazzica i ministeri per consulenze, lavoro o “consigli”. Durante il caro bollette terrorizzò gli italiani con previsioni catastrofiche che fortunatamente non si avverarono ma che non fecero certo bene al governo di centro – destra da poco insediatosi.

Negli anni è stato particolarmente abile ad inserirsi al Ministero dell’Ambiente dove si occupava del Protocollo di Kyoto, ma da sempre è critico, se non ostile, alle fonti rinnovabili e questo nonostante passi per un ambientalista di sinistra che ha seduto a molti tavoli sull’energia già ai tempi dell’Unione. Presidente di Nomisma Energia, con sede a Bologna, ha da sempre orbitato, ideologicamente e professionalmente, in zona Romano Prodi, uno dei fondatori di Nomisma e leader del centro-sinistra, due volte presidente del Consiglio e ministro. Ha collaborato a lungo come consulente con il Ministero dell’Ambiente ai tempi di Corrado Clini prima dirigente e poi ministro, occupandosi come detto di fonti rinnovabili nell’ambito del Protocollo di Kyoto.

Che Tabarelli stesse lavorando per il (suo) futuro lo si può scoprire dal quanto pensasse su Enrico Letta, ex premier del centro-sinistra e suo antico mentore. Così infatti si esprimeva nel 2022: “Enrico Letta è stato ministro dell’Industria nei primi anni Duemila. Ha firmato le prime direttive gas. Ma dopo 22 anni lo vedo poco attento alle questioni industriali. Da qui nasce anche la 'distrazione europea' espressa dalla von der Leyen e da Timmermans. Per non parlare degli ambientalisti al governo in Germania”. Ma come? Tabarelli ha fatto parte per anni proprio del think-tank ambientalista dell’Arel guidato dall’attuale segretario del Pd Enrico Letta e fondato dal suo maestro Beniamino Andreatta e parla così? Insomma, ora l’ex Ilva ha nella sua tolda di comando anche un uomo di Romano Prodi.