Economia
Tari, il peso dell’evasione sulla tassa rifiuti: numeri e criticità nelle grandi città italiane
Da Roma a Napoli, passando per Milano e Firenze: l’evasione della tassa sui rifiuti incide pesantemente sui bilanci comunali
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Tari, i dati dell’evasione per la Tassa dei rifiuti
L’evasione della Tari è una delle problematiche più rilevanti nella gestione dei tributi locali, impattando direttamente i bilanci comunali e la qualità dei servizi di raccolta rifiuti. I dati più recenti evidenziano differenze significative tra le principali città italiane.
Nella Capitale, il tasso di evasione e morosità oscilla tra il 18% e il 25% (stime 2021-2023). Questo si traduce in un mancato gettito che può superare i 200 milioni di euro annui, su un totale dovuto di circa 800-900 milioni. Parte di questa somma è riconducibile a ritardi o dilazioni nei pagamenti, mentre una fetta più problematica riguarda le utenze non dichiarate o irreperibili.
Napoli è storicamente tra le città con il tasso di evasione più alto: il mancato pagamento effettivo è stimato tra il 30% e il 40%, con punte che superano il 40% in alcuni quartieri. Il valore assoluto dell’evasione oscilla tra 150 e 200 milioni di euro annui, rappresentando un serio problema per le finanze locali e la qualità del servizio rifiuti.
Firenze è tra le città con la riscossione più efficiente, con un tasso di evasione tra il 10% e il 15%. Tuttavia, negli ultimi anni, la crisi economica post-pandemica ha portato a un aumento della morosità, specialmente per le utenze commerciali. Il mancato gettito stimato è tra i 25 e i 35 milioni di euro annui.
Milano registra il tasso di evasione più basso tra le grandi città italiane, tra il 5% e il 10%. L’efficienza nella riscossione permette di contenere il mancato incasso tra 50 e 70 milioni di euro l’anno, su un gettito complessivo che supera i 700 milioni. I casi di evasione sono spesso legati a utenze fantasma o superfici dichiarate in modo errato.