Economia
Tasse, Gualtieri: "Dal Recovery spazio per taglio.Calo Pil 2020 non a 2 cifre"
Il ministro dell'Economia Gualtieri fa il punto sulla ripresa dell'attività di politica economica del Governo al Forum Ambrosetti
Il Recovery Fund? Non verrà usato per tagliare le tasse, ma darà lo spazio per farlo. Al Forum Ambrosetti a Cernobbio il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri fa il punto sulle politiche economiche allo studio del Governo a partire dalla riforma fiscale che abbia effetti sulla "riduzione del carico, soprattutto per i redditi medi e medio bassi".
"La massa di investimenti aggiuntivi" legata al Recovery Fund "ci darà anche lo spazio per far entrare gradualmente a regime una riforma fiscale che, strutturalmente, si finanzierà con il contrasto all'evasione fiscale e con la riforma del sistema delle detrazioni della tassazione ambientale", ha risposto infatti il titolare del Tesoro a chi gli chiedeva dove il governo troverà la risorse per ridurre il peso delle imposte in Italia (anche alla luce della parole del premier Giuseppe Conte ieri sempre a Villa d'Este ha assicurato: "Non chiederemo le risorse Ue per abbassare le tasse").
Il Recovery Plan, ha proseguito, "ci dà le condizioni, uno spazio anche fiscale, per far entrare a regime una riforma che speriamo anch'essa sia ambiziosa e dia semplicità al sistema tributario e una riduzione del carico anche fiscale, soprattutto per i redditi medi e medio bassi". Un piano in cui il governo ha "la determinazione a non perdere" le "risorse importanti" in arrivo dall'Europa, "utilizzandole al meglio", cioè senza "disperderle in mille rivoli".
Della riforma fiscale si parlerà anche nella prossima Nota di aggiornamento al Def (Nadef), allo studio del governo Conte e che il Tesoro sta mettendo a punto, un documento in cui, ha assicurato il numero uno del Ministero dell'Economia, ci sarà "un meccanismo di discesa del rapporto debito/Pil solido e sostenibile".
Per quanto riguarda la crescita, "non vi è dubbio che quest'anno ci sarà una caduta senza precedenti del Pil", tuttavia, "anche se al momento non posso darvi la cifra esatta", al momento la nostra stima annuale è ben inferiore a quanto stimato da molte previsori e non è a due cifre", ha sottolineato Gualtieri. Che ha aggiunto: "Sulla base di un set ampio e coerente di indicatori noi valutiamo che il rimbalzo del terzo trimestre sarà maggiore di quanto previsto nel Def di aprile. E rispetto al Pil nel quarto trimestre abbiamo una previsione positiva ma cauta". Questo "significa una caduta media annuale del Pil non lontana da quanto previsto ad aprile" e pari a un -8%.
Tra i settori sui quali investire Gualtieri pensa al "potenziamento delle infrastrutture sociali", un Paese in cui ci siano scuole in cui si fa sempre il tempo pieno in tutta l'Italia" e "livelli europei di asili nido e di assistenza territoriale" per "intervenire sul versante della domanda e dell'offerta dell'occupazione femminile che è uno dei deficit strutturali del nostro Paese".
In parallelo nell'ambito della riforma fiscale, ha proseguito, il governo lavora "naturalmente" a una "fiscalità di vantaggio per il Mezzogiorno, che noi consideriamo parte di una strategia di investimenti che punta a ridurre gradualmente il differenziale nei sentieri di crescita del Pil della produttività in quest'area del Paese".
Sulla Rete unica, Gualtieri ha auspicato un'infrastruttura unica italiana aperta a tutti: per le riforme "daremo un forte sostegno alle infrastrutture digitali. abbiamo posto la prospettiva per una Rete unica, credo positiva e utile per accelerare gli investimenti per avere una rete neutrale e aperta a tutti".
L'Italia è stata ferita "dalla forza di questa pandemia, ma è nelle condizioni per guardare al futuro con fiducia" ha spiegato ancora il ministro dell'Economia. Anche grazie all'Europa che durante la crisi provocata dalla pandemia "è stata davvero all'altezza della sfida con una serie di interventi prima regolatori e poi di politica monetaria e fiscale" ha affermato Gualtieri, secondo il quale bisogna dare atto alla "lungimiranza della classe dirigente di diversi Paesi", in primis "Francia e Germania" ma anche grazie "al ruolo politico svolto da questo governo che ha messo la barra dritta verso l'Europa".
"Il rafforzamento delle terapie e l'arrivo dei vaccini porteranno" poi "un graduale ritorno alla normalità nel 2021. Se non interverranno altri shock la situazione ritornerà normale", ha spiegato ancora il ministro. Il Mes? "La mia posizione e' nota da tempo". L'esponente del governo Conte piu' volte nei giorni scorsi ha ribadito che dal suo punto di vista il Mes è "uno strumento utile" e il governo "deciderà al momento opportuno".
In definitiva, "l'ambizione è alta e l'impegno non è riportarci a quell'Italia di prima crisi che non era forte equa e sicura, ma l'impegno è ritrovarci a uscire dall'emergenza in un Paese migliore. Serve uno sforzo corale e in queste settimane ci sara' un intenso confronto con le forze vive del paese", ha concluso.