Economia

Terna, 18,1 miliardi di investimenti per la transizione. Il nuovo piano

Oltre 18 miliardi di euro di investimenti nei prossimi 10 anni, il 25% in più rispetto al precedente piano decennale, per abilitare la transizione energetica, favorendo lo sviluppo e l'integrazione delle fonti rinnovabili, contribuendo significativamente al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal e dando un importante impulso alla ripresa economica del Paese. E' il tratto distintivo del nuovo piano di sviluppo 2021 di Terna per la rete elettrica di trasmissione nazionale.

Per far fronte alla profonda trasformazione in atto nel settore elettrico, Terna ha dunque deciso di imprimere "un'importante accelerazione degli investimenti" previsti nel piano decennale: l'incremento della domanda e della produzione da rinnovabili, che secondo gli obiettivi definiti nell'attuale Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima (Pniec) dovrà arrivare a una quota del 55% nel 2030, richiederà infatti un coerente adeguamento della rete elettrica nazionale.

In particolare, gli investimenti di Terna nelle reti di trasmissione serviranno a incrementare la magliatura, a rinforzare le dorsali tra Sud (dove maggiore sara' la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili) e Nord (dove è piu' sostenuta la domanda di energia elettrica), a potenziare i collegamenti fra le isole e la terraferma e all'interno delle isole, a sviluppare le infrastrutture nelle aree piu' deboli.

Nel piano di sviluppo le principali linee di azione vanno dal rafforzamento degli scambi tra zone di mercato per una maggiore integrazione delle fonti rinnovabili; risoluzione delle criticità e maggiore elettrificazione delle aree metropolitane; sinergie con gli altri sistemi (gas, ferrovie e telecomunicazioni) per integrare le reti e determinare un minore impatto sul territorio; potenziamento delle interconnessioni con l'estero per aumentare la capacita' di scambio con i Paesi confinanti. Tra i progetti in completamento nei primi anni del piano di sviluppo 2021, figurano: l'elettrodotto a 380 kV 'Colunga-Calenzano', che si snoda per 84 km tra le province di Bologna e Firenze.

L'infrastruttura, per la quale e' previsto un investimento di 170 milioni di euro, assicurera' un notevole aumento della capacita' di scambio fra Nord e Centro-Nord, rafforzando la magliatura della rete elettrica dell'area. La linea a 380 kV 'Chiaramonte Gulfi-Ciminna', lunga 170 km attraverso le province di Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Palermo e Ragusa, sara' il primo collegamento ad altissima tensione nella parte occidentale della Sicilia e, grazie a un investimento di circa 300 milioni di euro, consentira' di migliorare significativamente la qualita' della rete regionale. L'elettrodotto a 380 kV 'Paterno'-Pantano-Priolo', lungo 60 km tra Catania e Siracusa, permettera' di incrementare la sicurezza e la flessibilita' della rete e portera' alla dismissione di oltre 150 km di vecchie linee aeree. L'opera prevede un investimento di circa 70 milioni di euro.

(Segue...)