Economia

Terna: inaugurato il primo ponte elettrico tra Italia e Montenegro

di Valentina Gamna

Terna: alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al via l’interconnessione elettrica tra Cepagatti (Pescara) e Kotor (Montenegro)

Terna: al via la nuova infrastruttura di interconnessione Italia-Montenegro. Record per tecnologia e innovazione; obiettivo sicurezza , efficienza e integrazione delle fonti rinnovabili. Mattarella: “Un contributo alla sicurezza degli approvvigionamenti energetici”.

Un ‘ponte elettrico’ completamente ‘invisibile’ perché sottomarino e interrato per la parte terrestre, che si snoda per 445 km tra le stazioni elettriche di Cepagatti, in provincia di Pescara, e Lastva, nel comune di Kotor: un’eccellenza ingegneristica a livello internazionale per innovazione e tecnologia. Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, ha inaugurato oggi - alla presenza del Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, e del Presidente del Montenegro, Milo Đukanović - il nuovo elettrodotto da record che connette l’Italia con il Montenegro e quindi, per la prima volta, i Balcani all’Europa.

L’infrastruttura in corrente continua, che in linea con le tempistiche pianificate entrerà in esercizio entro la fine dell’anno, consentirà ai due Paesi di scambiare elettricità in maniera bidirezionale: inizialmente per una potenza di 600 MW, che diventeranno successivamente 1.200 MW quando sarà realizzato anche il secondo cavo, previsto nei prossimi anni. L’importo complessivo del progetto è stimato in circa 1,1 miliardi di euro.

L’opera inaugurata oggi rappresenta il più lungo collegamento sottomarino in alta tensione mai realizzato da Terna: 423 km sono posati sotto le acque dell’Adriatico, a una profondità massima di 1.215 metri, a cui si aggiungono 22 km di cavo interrato, 16 in Italia (dall’approdo costiero fino alla stazione di Cepagatti) e 6 in Montenegro (da Budva alla stazione di Kotor).

Le stazioni elettriche di Cepagatti e Kotor rappresentano un esempio di eccellenza tecnologica dell’ingegneria civile ed elettrica e al vertice mondiale per le soluzioni nel campo dell’elettrotecnica, con la particolarità di avere il convertitore di elettricità più potente mai realizzato da Terna. L’elettrodotto è il risultato del lavoro di anni di tecnici e professionisti altamente qualificati e specializzati: ha coinvolto complessivamente 124 imprese (80 in Italia, il 62% delle quali abruzzesi, e 44 in Montenegro) nei cantieri avviati nel 2012. I cavi sottomarini sono stati collocati sul fondale adriatico attraverso tre distinte campagne di posa, avvenute tra il 2015 e il 2017. Lo scambio bidirezionale dei flussi di elettricità permetterà di diversificare gli approvvigionamenti, rafforzare l’affidabilità, l’efficienza, la sicurezza, la sostenibilità ambientale e la resilienza delle reti elettriche delle due sponde adriatiche e consentirà di sfruttare pienamente il potenziale di produzione da fonti rinnovabili, disponibili sia in Italia che nell’area balcanica.

L’interconnessione Italia-Montenegro, frutto di una solida cooperazione bilaterale in ambito energetico sancita dai due accordi intergovernativi firmati tra i Paesi nel 2007 e nel 2010, è considerata di rilevanza strategica per l’integrazione dei mercati elettrici a livello continentale. L’infrastruttura è stata, infatti, inserita tra i Progetti di Interesse Comune (PCI) dalla Commissione Europea, che nel 2008 ne ha co-finanziato gli studi di fattibilità nel quadro del programma di supporto alle infrastrutture elettriche prioritarie Trans-European Network (TEN) con la banca europea EBRD (European Bank for Reconstruction and Development) che ne ha finanziato l’analisi costi-benefici lato montenegrino.

Il progetto porta a 26 le linee di interconnessione con l’estero gestite da Terna e consente all’Italia di rafforzare il ruolo di hub europeo e mediterraneo della trasmissione elettrica. Per il Montenegro e per la regione balcanica si tratta della prima interconnessione in corrente continua e rappresenta un contributo al rafforzamento dell’indipendenza energetica del Paese e dell’intera area. Questa infrastruttura strategica è un’opportunità di sviluppo economico del Montenegro: consentirà, infatti, di ultimare il piano di rinforzo e ammodernamento della rete di trasmissione nazionale e far fronte alla domanda elettrica prevista in aumento del 2% annuo, nonché incrementare e migliorare i livelli di sicurezza e affidabilità delle forniture per gli utenti. Il Montenegro - connettendosi alle reti elettriche di Bosnia, Serbia, Kosovo, Albania e, tramite la Serbia, a Bulgaria e Romania, oltre a quella dell’Italia e quindi dell’UE - potrà così svolgere il ruolo di piattaforma di scambio dell’elettricità tra paesi dell’est e quelli dell’ovest.

Inaugurato a Pescara il primo ponte dell'energia tra Italia e Montenegro. Il racconto di Affaritaliani.it

Catia Bastioli, Presidente Terna, ha così aperto l'inaugurazione: "L’interconnessione elettrica che inauguriamo oggi rappresenta un’infrastruttura innovativa, volta ad una sostenibilità anche ambientale e di grande rilevanza strategica. Si tratta di un’iniziativa cruciale per integrare il mercato elettrico dei Balcani in Europa con un ruolo chiave nel cambio di modello verso un’economia a basso impatto e circolare. L’attuale sistema economico non è resiliente e non è circolare; un cambio di prospettiva è necessario. La strategia deve essere quella di un’interazione tra fonti rinnovabili e economia circolare, ripensando i modelli economici a partire dal campo energetico. L’infrastruttura scambio energia rinnovabile primo ponte elettrico dell’Italia con i Balcani occasione unica per nuove sfide comuni ed economia sempre più circolare a vantaggio delle comunità dei due paesi".

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VIDEO - Ponte elettrico Italia-Montenegro: il discorso di Catia Bastioli  

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha dichiarato: "L’interconnessione energetica Italia-Montenegro rappresenta un contributo alla sicurezza degli approvvigionamenti energetici e contribuisce ad avvicinare i paesi balcanici alla casa comune europea. L’elettrodotto è la testimonianza e il risultato della solida cooperazione internazionale sul piano energetico tra i due paesi che si inscrive in una cooperazione politica. Gli esempi di fattiva collaborazione tra i due paesi sono numerosi in diversi ambiti; l’Italia vede nel Montenegro un partner di riferimento: il destino dell’intera regione balcanica non è scindibile da quello degli altri paesi europei. L’infrastruttura inaugurata oggi è uno sprone per intensificare la collaborazione".

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VIDEO - Ponte elettrico Italia-Balcani: il discorso del Presidente Mattarella

"Oggi si concretizza un impegno istituzionale e un lavoro tecnico di anni. Si tratta di uno snodo fondamentale per l’unione energetica europea e un ottimo esempio di collaborazione tra enti locali. Parliamo di 445 km, di cui 423 in cavo sottomarino e con profondità massima di 1100 metri: una vera eccellenza tecnologica per la quale è stato investito più di 1 miliardo di euro. Un’infrastruttura, quindi, che genera un indotto positivo occupazionale e sul prodotto interno lordo",  ha dichiarato l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna, Luigi Ferraris.

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VIDEO - Ferraris, Terna: "Interconnessione energetica Italia-Montenegro è strategica"

"Il fatto che l’Europa abbia classificato il progetto come di interesse comune significa che lo ritiene un abilitatore dello sviluppo di un’Europa più decarbonizzata e caratterizzata da fonti rinnovabili", ha detto ad Affaritaliani.it l'Amministratore Delegato di Terna, Luigi Ferraris. "Per favorire una crescita delle rinnovabili e ottimizzarne l’utilizzo bisogna favorire lo sviluppo di reti; bisogna quindi connettere le energie rinnovabili per non avere dispersioni e favorirne lo stoccaggio. Quella dei Balcani è un’area di strategica importanza; e una infrastruttura come questa agevolerà l’integrazione di paesi come il Montenegro".

"Stiamo cercando di portare avanti un modello di progettazione partecipata applicabile ai nuovi progetti, faremo il possibile per sfruttare le nuove tecnologie e avere sempre meno impatti visivi. Il 60% del nostro piano di sviluppo prevede cavi interrati o sottomarini; quello che inauguriamo oggi è un cavo invisibile perché è per la maggior parte interrato o sottomarino".

"600 megawatt è la potenza del cavo che inauguriamo oggi, ma il potenziale arriva fino a 1200 megawatt. Questo verrà fatto in accordo con i partner montenegrini, in funzione dell’evoluzione del mercato. L’investimento è di oltre un miliardo di euro compreso il secondo cavo. Il fatto di aver utilizzato per il cavo materiale biodegradabile rappresenta un ulteriore passo in avanti di sviluppo tecnologico nel rispetto dell’ambiente”.

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