Economia
Governo, tesoretto da 4 miliardi ricevuti dalla fatturazione elettronica
Dall'e-fattura un extra di 4 miliardi. Il tesoretto per far quadrare i conti
Quattro miliardi in più di Iva a fine anno con la fatturazione elettronica. Un tesoretto che per molti sia al Mef sia nell’amministrazione finanziaria è alla portata grazie ai numeri del gettito Iva di questi primi sei mesi del 2019, come scrive Il Sole 24 Ore: proiettando a fine anno l’andamento delle entrate dell’imposta sul valore aggiunto per gli scambi interni, pari a più di 350 milioni al mese finora, l’Iva farebbe registrare un maggior gettito molto vicino ai 4 miliardi di euro, o anche più. Aiutata in questo anche dalla “vecchia” comunicazione dei dati delle liquidazioni, con cui il Fisco può chiudere il cerchio monitorando i versamenti.
Se il risultato sarà confermato, il Governo vedrà di fatto raddoppiate le previsioni di entrata attribuite alla digitalizzazione delle fatture emesse e ricevute in tutte le transazioni di beni e servizi. Sui saldi di finanza pubblica, infatti, la fatturazione elettronica a fine 2019 era stata cifrata per 1,9 miliardi di maggior gettito sottratti all’evasione fiscale. Senza contare l’effetto deterrente sulle indebite compensazioni, ossia sull’utilizzo di crediti Iva inesistenti o non spettanti: a inizio anno le Entrate hanno “bloccato” quasi 700 milioni di euro che altrimenti sarebbero stati utilizzati per abbattere altre imposte dovute.
Più in generale, come fa osservare ancora Il Sole 24 Ore, l’e-fattura può portare una boccata d’ossigeno anche per far quadrare i conti a fine anno, tra saldi concordati con Bruxelles e manovra di bilancio. Una conferma della crescita del gettito Iva è arrivata ieri dal bollettino delle entrate del dipartimento delle Finanze sui primi 5 mesi del 2019 (gennaio-maggio) e sull’andamento dei versamenti degli F24 registrati a metà giugno: l’Iva sugli scambi interni continua la sua corsa al rialzo (+4,6%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, facendo registrare un maggior gettito di 1,924 miliardi.
E dire che il debutto dell’e-fattura è stato accompagnato da scetticismo e polemiche. Adesso invece il fisco telematico italiano fa addirittura scuola all'estero. Innanzitutto in Germania: dopo la delegazione del Parlamento tedesco, chiusa per oltre due ore nella sede centrale dell’agenzia delle Entrate a studiare la fatturazione elettronica made in Italy e il potenziale sia in termini di lotta all’evasione sia in termini di semplificazione degli adempimenti, ora la delegazione slovacca è giunta nella Capitale a cercare di capire e carpire i segreti degli strumenti telematici messi in campo dal fisco Italiano nel contrasto alle frodi Iva. Almeno in questo l’Italia fa da battistrada in Europa.