Economia

The Voice of Business: narrare l’economia italiana per aumentare investimenti

Il canale web nato oggi “The voice of business” ospiterà interventi scritti da thought leader - Presidenti, CEO, Top management, Rettori, Capi di NGO - statunitensi, italiani ed europei per fornire numeri, opinioni, news sullo scenario socio-economico italiano ed europeo e sulle opportunità di investimento per gli operatori internazionali.

Rivolto principalmente alla comunità di business degli Stati Uniti - investitori, analisti, università, aziende -, il canale accoglie contributi dei thought leader: da un lato italiani ed europei condividono la loro esperienza di business nel Vecchio e nel Nuovo Continente, dall'altro i leader americani che hanno investito con successo in Italia e in Europa danno conto dei loro risultati.

“The Voice of Business” è l’ultimo progetto lanciato da Italian Business & Investment Initiative, la piattaforma di comunicazione e relazione permanente tra Italia e Stati Uniti d'America che Fernando Napolitano ha lanciato nel 2011 e che comprende l'evento annuale a New York “The International Business Exchange”, la scholarship Best Program e l'indice IRG - Influence, Relevance & Growth. L’Italian Business & Investment Initiative è un’organizzazione indipendente che ha l’obiettivo, attraverso la creazione di un outpost stabile e qualificato a New York, di posizionare l’economia italiana (sempre più high-tech da mid-tech) e europea nel segmento high-end della comunità di business di New York per favorire investimenti nei due sensi.

Spiega Fernando Napolitano, CEO di IB&II: “L’Italia è l’unica grande economia al mondo che non ha uno strumento in inglese per parlare di sé. Sono altri a raccontare al mondo chi siamo, in maniera certamente onesta, ma senza la nostra guida. Il risultato è essere percepiti come un Paese molto più rischioso di quanto siamo. Con la leadership nasce una responsabilità, la comunità di business deve dare voce alle attività che creano occupazione, conoscenza e ricchezza.  Il tempo è maturo per fornire agli osservatori internazionali e partner i dati per comprendere nel dettaglio i tratti di economie diversificate e resilienti ma complesse come quella italiana ed europea”.

Ad Affaritaliani.it Napolitano ha fatto sapere che tanti saranno i contributor dal mondo dell’economia, della politica e dell’accademia: “Il canale sarà popolato dai contenuti di Presidenti, Amministratori delegati, Presidi di Università, sia europei sia americani, che spiegheranno perché investire in Italia. L’obiettivo ultimo è quello di aumentare le informazioni e i punti di contatto per aumentare gli investimenti”.

VIDEO - Napolitano (Italian Business & Investment Iniziative): "The voice of business"

Gli interventi dei CEO saranno anche rilanciati dagli account social personali e aziendali dei contributor. Nella prima fase, ogni tre giorni sarà diffuso un contributo scritto, in seguito verranno caricati dei video. A oggi sono pronti per la pubblicazione 60 testi redatti da altrettanti thought leader italiani, europei e americani. Diventeranno 100 entro la fine di giugno 2019 e saranno pubblicati nel corso del 2019. Sono previste sponsorizzazioni sui social network volte a costruire una community on line (Partner, CEO, General Manager, VP, President, Business Development), con primo target geografico focalizzato sull'area della Greater New York e su business da 50 dipendenti fino a +10.000 nei settori finanza, private equity, energia, farmaceutica, digital, oil & gas, commercio.

“Il mondo anglosassone”, ha continuato Napolitano, “legge i numeri, ma le cifre non sono in grado di rappresentare in maniera corretta e esaustiva il calibro del mosaico che compone l’imprenditorialità italiana. Negli Stati Uniti c'è una visione binaria e monocromatica dell’Italia: da una parte ne viene riconosciuta la leadership indiscussa nei settori della moda, del cibo, del design, dall’altra la si ritiene un Paese non per il “serious business”. L’Italia è la 38ma destinazione degli investimenti USA. Viceversa, le PMI italiane hanno bisogno di capitali e competenze per fare scala e competere sui mercati internazionali”.

“Per consentire alle imprese pubbliche e private italiane di fornire un’informazione corretta, completa e continuativa che possa contribuire a creare un contesto di fiducia duraturo verso la nostra economia, abbiamo istituito una piattaforma modulare e scalabile, ormai consolidata. Il fine è portare il mondo del business italiano a essere più loquace e meglio ascoltato, più presente negli Stati Uniti e con maggiore continuità. Offriamo gli strumenti e la prospettiva per fornire agli interlocutori internazionali il quadro esatto della nostra economia, collocata all’interno di un contesto europeo”.

Presenti alla presentazione della nuova piattaforma alcuni esponenti dell’economia italiana che hanno deciso di investire in questa iniziativa: Gina Nieri, Direttore Affari Istituzionali e Consigliere di Amministrazione Mediaset; Francesco Starace, CEO Enel; Jeffrey Hedberg, CEO Wind Tre; Giuseppe Castagna, CEO Banco BPM; Andrea Vismara, CEO Equita.

Ai microfoni di Affaritaliani.it, Francesco Starace di Enel ha commentato: “Pensiamo che ci sia un grande potenziale di miglioramento per tutte le aziende italiane che partecipano a questo portale. L’Italia spesso non viene capita, un po’ per colpa nostra, un po’ per pregiudizi seminati nel passato. Questo è un vero peccato perché le opportunità per investire nel nostro Paese dipendono da come trasmettiamo la nostra realtà. Ecco il motivo principale che ci ha portato a far parte di questo portale. Una narrazione reale, la nostra, non necessariamente edulcorata, ma che mostri anche le cose che funzionano”.

VIDEO - Starace, Enel: "Raccontiamo punti di forza imprese per aiutare investimenti"

Intervistato da Affaritaliani.it anche Andrea Vismara di Equita ha riconosciuto il valore di questa iniziativa alla quale ha deciso di prendere parte: “Esiste un deficit di comunicazione sulle imprese italiane nei confronti soprattutto del mondo anglosassone. Occorre investire per far capire bene la realtà dell’economia italiana con una narrazione che si concentri sui casi di eccellenza, quelle imprese che hanno performato bene sui mercati esteri negli ultimi anni, che hanno fatto il 100% sullo STAR, ecc.”. A detta di Vismara, per imprese competitive e attrattive “serve un contesto giuridico e normativo stabile che dia fiducia agli investitori; in questo senso la narrazione delle eccellenze può rafforzarla”. La mission di Equita è da sempre quella di incentivare gli investimenti internazionali: “uniamo il risparmio internazionale e domestico alle imprese”, ha concluso Vismara, “dando una mano alle imprese a finanziarsi sia sull’equity sia sul mercato obbligazionario”.

VIDEO - Vismara, Equita: "Serve narrazione efficace delle imprese italiane"