Economia

Tim Cda, Labriola pronto a entrare: i dossier aperti dopo l'uscita di Gubitosi

di Marco Scotti

Archiviata l'uscita dell'ex Ceo dal cda, come comportarsi con la vendita di altri asset? E con la rete? E l'offerta del fondo americano Kkr? Il punto

Archiviato comunque Gubitosi, ora serve inventarsi qualcosa per ripartire. Labriola è l’artefice del miracolo Tim Brasil che ancora nei giorni scorsi ha mostrato di essere uno degli asset più profittevoli dell’azienda. Il manager, fortemente voluto da Vivendi (dell’insoddisfazione dei francesi avevamo già detto qui), dovrà ora decidere che cosa fare.

Primo: come comportarsi con la vendita di altri asset? È vero che l’argenteria c’è ed è pure di valore, ma lo è altrettanto che privarsi delle gambe più robuste dell’azienda potrebbe portare a un problema di redditività ulteriore. C’è da decidere che cosa fare con la rete, specie quella unica, visto che dopo un periodo di appannamento, ora il dossier sembra tornato prepotentemente sui tavoli che contano.

Labriola due settimane fa, in un videomessaggio ai dipendenti di Tim, ha dichiarato che “il settore delle tlc sta cambiando” e che “la competizione è sempre più accesa e complessa”. Se le tlc “prima erano al centro di tutto” ora diventano “tanti business ancillari che vanno a erodere parte del business con una velocità di innovazione e di cambiamento tecnologico sempre più rapido”. 

Infine, c’è da capire che cosa succederà con gli americani di Kkr, che hanno annunciato di non voler ritoccare al rialzo l’offerta da 0,505 per azione presentata ormai quasi un mese fa. E vogliono, al tempo stesso, avviare una due diligence sui conti della durata di quattro settimane.

Ma c’è chi avverte: attenzione perché gli americani sono pronti ad andare avanti e a lanciare un’opa ostile nel caso non si trovasse un accordo.

Si vedrà, insomma. Intanto la Borsa, in una giornata in rosso, ha invertito la tendenza sui titoli Tim dopo l’annuncio (ancora da confermare in via ufficiale) dell’uscita di scena di Gubitosi. L’ex-Sip guadagna oltre l’1% in questo momento.