Economia
Tim, manina Usa che compra il piano Gubitosi. Entro lunedì la conta dei fondi
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Non è Cdp che, dopo essere salita dal 4,9% al 7,1% proprio nei giorni scorsi, ha espresso la volontà di crescere fino al 10% per dare vita alla rete unica veloce in Italia con le nozze con l'infrastruttura di Open Fiber. Gli indizi piuttosto, secondo quanto scrive Il Sole 24 Ore, portano in particolare a un grosso investitore americano che da mesi starebbe studiando il caso e ora avrebbe deciso di “comprare” il piano-Gubitosi, costruendo una posizione più rotonda di quella che già aveva in portafoglio. Ma sul mercato, invece, si vocifera che a comprare siano fondi asiatici anche se il roadshow dell'amministratore delegato Luigi Gubitosi non abbia ancora toccato, illustrando le nuove strategie, le piazze finanziarie di Cina, Giappone e Sudest asiatico.
Fatto sta che Telecom Italia, granzie anche alla manina che sul mercato sta gettonando le azioni della compagnia mentre sul mercato cresce l'upsight del titolo in vista dell'assemblea del 29 marzo, in cui andrà in scena nuovamente il redde rationem tra i due soci Elliott e Vivendi, è ancora in rialzo a Piazza Affari in una seduta di Borsa dove l'indice principale delle blue chips milanesi, l'Ftse-Mib, è sottotono e viaggia sotto la parità.
Tra scambi vorticosi (i volumi sono molto superiori rispetto alla media giornaliera), mentre il mercato si interroga sulle mosse degli azionisti in vista dell'assemblea di fine marzo, i titoli hanno portato a casa oltre il 25% dai minimi dello scorso 25 gennaio.
Tornando a Cdp, è possibile, secondo gli analisti, che l'ente acquisterà azioni prima del 20 marzo, in modo da presentarsi più forte in assemblea che all'ordine del giorno ha anche la richiesta di revoca dei cinque consiglieri espressione di Elliott e giocare il ruolo dell'ago della bilancia tra i due soci.
D'altra parte non è neanche da escludere che anche il fondo americano (che possiede il 9,5% del capitale secondo Consob) e il gruppo francese abbiano deciso di arrotondare le posizioni, sebbene Vivendi abbia le armi spuntate detenendo già il 23,943% del capitale (dalle risultanze Consob), soglia vicina al 25% oltre la quale scatta l'obbligo di Opa.
Intanto, gli analisti di Mediobanca hanno confermato la raccomandazione di Outperform sulle Telecom con target di prezzo a 0,76 euro, mettendo in conto "nuovi azionisti in vista". Anche Equita ha confermato la raccomandazione di Buy con target di prezzo a 0,6 euro sui titoli della compagnia di tlc. Gli esperti della sim hanno evidenziato nella nota odierna che stanno andando avanti i negoziati tra Tim e Open Fiber, anche se "il lavoro è ancora allo stadio preliminare", come ha detto martedì la numero uno di Open Fiber, Elisabetta Ripa.
"Pensiamo che il negoziato per una effettiva combinazione delle due reti sia piuttosto complesso e che richiederà tempo - hanno commentato gli analisti - Non escludiamo che possano nel frattempo essere definiti accordi tra gli operatori in modo da evitare duplicazioni di investimenti in vista di una possibile combinazione, sulla linea di quanto realizzato da Tim con Vodafone sul mobile".
L'effetto assemblea aveva già spinto le azioni di Telecom la scorsa primavera: da inizio fine febbraio, dopo la diffusione prima delle indiscrezioni e poi della notizia dell'ingresso di Elliott nel capitale di Telecom, a fine aprile 2018, pochi giorni prima dell'assemblea del 4 maggio, le Telecom hanno registrato un rialzo del 26%, conquistando quota 0,87 euro, che poi non hanno più ritoccato. Entro lunedì sono attese le valutazioni dei proxy-advisor che orienteranno il comportamento dei fondi non speculativi in assemblea.