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Economia

Tim, nel trimestre ricavi su a 3,9 mld. Oltre 21 mld di debito

Tim ha chiuso il primo trimestre dell'anno con ricavi pari a 3,9 miliardi di euro, in crescita dell'1,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente e con un ebitda pari a 1,5 miliardi di euro, in progressione dell'1,6% e in aumento per il sesto trimestre consecutivo. La dinamica al 31 marzo è influenzata dalla flessione del mercato domestico (-3,4% rispetto al primo trimestre 2023 che beneficiava per 60 milioni dell’accordo commerciale con Open Fiber nelle aree bianche) e dalla buona performance del Brasile (+11,8%).

Lo rende noto Tim dopo che il Cda, che si è riunito oggi sotto la presidenza di Alberta Figari, ha approvato all'unanimità l'informazione periodica finanziaria aggiuntiva al 31 marzo 2024. Come annunciato in occasione del Capital Market Day dello scorso 7 marzo, si legge in una nota, "Tim sta proseguendo nel percorso di trasformazione avviato nel precedente biennio e, tramite la prossima vendita di NetCo, sta adottando un nuovo modello aziendale che permetterà al Gruppo di competere in maniera più efficace sul mercato, grazie a un maggior focus sulle componenti industriali e alla riduzione dell’indebitamento finanziario".

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I ricavi da servizi ammontano a 3,7 miliardi di euro, con il significativo contributo del Brasile (+8,1% a 1,1 miliardi di euro) e del mercato domestico, che ha registrato il secondo trimestre consecutivo in crescita (+1,3% a 2,6 miliardi di euro). In crescita per il quinto trimestre consecutivo l’Ebitda After Lease, che si è attestato a 1,2 miliardi di euro (+3,0% anno su anno a livello di Gruppo; -4,6% il mercato domestico,+22,7% il Brasile).

L’Indebitamento Finanziario Netto rettificato After Lease del Gruppo in continuità al 31 marzo 2024 ammonta a 21,4 miliardi di euro, in aumento di 1 miliardo di euro rispetto al 31 dicembre 2023. Sull’indebitamento hanno influito una serie di effetti non ricorrenti, fra cui in particolare quelli conseguenti al decreto di sequestro preventivo del GIP presso il Tribunale di Milano emesso lo scorso 28 febbraio per un importo di 249 milioni di euro, di cui è stata disposta la restituzione alla Società lo scorso 24 aprile, successivamente alla chiusura del primo trimestre. Al netto dei citati effetti non ricorrenti, l’andamento dell’indebitamento del Gruppo, che risente di maggiori fabbisogni finanziari e operativi, del pagamento dei dividendi da parte di Tim Brasil e di alcune dinamiche stagionali, è in linea con la guidance per il 2024.

Nel primo trimestre Tim ha registrato una perdita pari a 400 milioni di euro, in miglioramento rispetto al rosso di 689 mln di euro del primo trimestre del 2023. Il gruppo, sulla base dei risultati al 31 marzo 2024, "conferma tutte le guidance fornite al mercato per l’anno in corso". Tim Enterprise ha registrato ricavi totali pari a 0,7 miliardi di euro (+2,4% anno su anno) e ricavi da servizi pari a 0,7 miliardi di euro (+4,3% anno su anno), grazie alla strategia di difesa del business della connettività e alla crescita dei ricavi ICT. Continua, in particolare, la forte performance del Cloud (+17,5% anno su anno), dell’IoT (+79% anno su anno) e della Security (+79% anno su anno);

Tim Brasil ha registrato ricavi pari a 1,1 miliardi di euro (+8,1% anno su anno) ed un ebitda pari a 0,5 miliardi di euro (+11,8% anno su anno), continuando nel percorso di crescita intrapreso nell’ultimo biennio, che si riflette anche nell’andamento dell’Ebitda-Capex, che registra un aumento del 18,6% anno su anno.

L'Indebitamento Finanziario Netto rettificato After Lease del gruppo Tim in continuità al 31 marzo 2024 ammonta a 21,4 miliardi di euro, in aumento di 1 miliardo di euro rispetto al 31 dicembre 2023. Lo riferisce il gruppo nella nota di approvazione dei risultati, spiegando che "sull'indebitamento hanno influito una serie di effetti non ricorrenti, fra cui in particolare quelli conseguenti al decreto di sequestro preventivo del GIP presso il Tribunale di Milano emesso lo scorso 28 febbraio per un importo di 249 milioni di euro, di cui è stata disposta la restituzione alla Società lo scorso 24 aprile, successivamente alla chiusura del primo trimestre". Al netto dei citati effetti non ricorrenti, l'andamento dell'indebitamento del Gruppo, che risente di maggiori fabbisogni finanziari e operativi, del pagamento dei dividendi da parte di Tim Brasil e di alcune dinamiche stagionali, è in linea con la guidance per il 2024.






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