Economia
Tim, Vivendi tratta col governo ma non cede. Il prezzo è ritenuto troppo basso
Il round finale e le perplessità dei francesi che "avrebbero preferito un invito prima" da parte del Tesoro
Tim, Vivendi incontra il governo: confronto teso i francesi si mettono di traverso
Ormai la trattiva per la rete Tim è alle battute finali, ma prima dell'offerta vincolante di Kkr c'è un ultimo scoglio per il governo ma non è da sottovalutare. Si tratta del confronto con il primo azionista del gruppo, vale a dire Vivendi. L'incontro tanto atteso tra i francesi e il ministro dell'economia Giorgetti - si legge su Il Sole 24 Ore - si preannuncia tutt'altro che facile. Il colloquio avverrà a circa dieci giorni dalla scadenza concessa al fondo Kkr per vincolare la sua proposta e renderla definitiva, da 20-23 miliardi di euro. Vivendi non ha mai nascosto le sue perplessità sull'operazione e, secondo fonti vicine al quotidiano, queste perplessità "saranno nuovamente messe sul tavolo di una discussione alla quale l’azionista francese avrebbe anche voluto essere invitato prima".
Leggi anche: Elly Schlein contro il Fondo Usa Kkr: "Inadeguato ad acquistare rete Tim"
Leggi anche: Tim, Vivendi chiede un parere legale per la vendita della rete
Il nodo principale - prosegue Il Sole - è legato al prezzo, Vivendi ritiene che la proposta di Kkr sia stata da sempre troppo bassa. Per Vivendi l'obiettivo erano circa 31 miliardi, trattabili forse fino a 26. La proposta di Kkr si è fermata a 20 miliardi (23 con gli earn out). Uno di questi earn out riguarda l’unione dei destini con la Open Fiber, controllata da Cdp (60%) e Macquarie (40%). Sul dossier Netco i francesi di Vivendi, primi azionisti di Tim, non staranno a guardare. E intendono avere un ruolo decisivo nella partita. "Per arrivare a soluzioni concrete e praticabili è necessaria l’apertura di un dialogo serio", avevano fatto sapere al governo nei mesi precedenti. Ora la "battaglia" finale con le parti che dovranno cercare un accordo che soddisfi entrambe.