Economia
Titoli di Stato, è “febbre” da Btp: ecco perché convengono

I Btp forniscono garanzie a quel profilo di risparmiatore che cerca un rendimento stabile e duraturo nel tempo
In caso di deflazione, ovvero di decrescita dei prezzi, il rendimento dell'obbligazione non viene 'tagliato', ma al risparmiatore e' assicurato un tasso di interesse minimo che attualmente e' pari al 2% circa. Un ulteriore vantaggio risiede nel fatto che, al contrario di altri investimenti, come ad esempio in Fondi oppure bond emessi da aziende o istituzioni finanziarie, la sottoscrizione dei Btp avviene senza il pagamento di alcun costo di commissione.
Altro elemento non trascurabile, e' la tassazione agevolata sui guadagni effettuati sul capitale investito. Infatti, per i titoli governativi si paga una tassa sulle plusvalenze pari al 12,5%, contro il 26% previsto per gli altri strumenti finanziari.
L'investimento nei Buoni emessi dallo Stato italiano, poi, non vincola in alcun modo nel tempo il risparmiatore, che puo' in qualsiasi momento rivendere il proprio titolo sul mercato secondario prima della scadenza.
E' vero anche pero' che in questo caso la cessione potrebbe avvenire a un prezzo piu' basso di quello pagato al momento dell'acquisto, cosa che di norma accade con l'aumento dello spread che provoca come conseguenza il calo del valore dell'obbligazione.