Triboo, la divisione media non tira. Titolo ko in Borsa mentre va sull'Mta
Per gli analisti di Banca Imi il gruppo ha evidenziato conti semestrali inferiori alle attese sull'intero 2017. I soci votano il passaggio dall'Aim all'Mta
Vendite nell'Aim Italia su Triboo che a fine giornata cede il 12,99% a 2,948 euro, nonostante un primo semestre in crescita per il gruppo prossimo al passaggio all'Mta, listino più grande di Piazza Affari. Triboo ha visto ricavi netti consolidati a 31,6 milioni di euro, in crescita del 3,6% rispetto ad una anno fa. A trainare i conti del gruppo è stata l'ottima performance della divisione digitale - riconducibile all'aggiunta di una serie di servizi a valore aggiunto alla tradizionale offerta commerciale dell'e-commerce Service Provider - che segna +38% a 19 milioni, in contrazione i ricavi della divisione media a -24% a 12,6 milioni.
Il semestre si è chiuso con un risultato netto adjusted di un milione di euro, in diminuzione del 38% anno su anno mentre i ricavi netti consolidati salgono a 31,6 milioni di euro (+3,6% anno su anno). A detta degli esperti di Banca Imi, che ha messo sotto revisione sia il rating e sia il target price, però il gruppo ha evidenziato conti semestrali inferiori alle loro attese sull'intero 2017 (ricavi a 124,6 milioni e Ebitda a 12,4 mln).
“Nel primo semestre del 2017 Triboo evidenzia una crescita organica del 38% nella divisione Digitale mentre registra una forte contrazione del business Media. La decrescita del business Media è dovuta principalmente alla contrazione del mercato di riferimento di settore che ha visto la penalizzazione delle concessionarie di pubblicità aventi un volume d’affari simile a quello in cui si colloca la divisione, a favore invece di realtà di più grandi o più piccole dimensioni. In tale contesto la divisione Media ha dovuto affrontare un radicale ricambio della forza vendita. Attualmente la situazione è adeguatamente presidiata ed è in corso una azione di recupero”, ha spiegato Giulio Corno, presidente del gruppo.