Economia

Ucraina, la ricetta di Tronchetti Provera: "Bisogna negoziare con Trump per salvare la democrazia"

Il vicepresidente di Pirelli: sta succedendo qualcosa di grave, ci sono diversi segnali d'allarme

di redazione economia

Tronchetti Provera: "Bisogna intervenire, non si parlava più di armi nucleari dagli anni '60"

La situazione a livello geopolitico dopo l'ingresso alla Casa Bianca di Trump è sempre più incerta, troppe cose si stanno muovendo tutte insieme, dai dazi al riarmo alle guerre in corso e c'è un preoccupazione diffusa sul prossimo futuro del mondo. Anche Marco Tronchetti Provera, vicepresidente esecutivo di Pirelli, mostra perplessità per questo momento storico: "Siamo al punto - dice Tronchetti a La Stampa - in cui c’è chi parla di armi nucleari e non accadeva dagli inizi degli anni '60. A Bruxelles si valuta un piano ReArm Europe da 800 miliardi di euro. Vuol dire che qualcosa di grave sta accadendo. Si fanno affermazioni estremamente pericolose, l’opinione pubblica è disorientata. Si procede in un racconto che spero non sia reale".

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"Quando diciamo che continueremo a difendere l’Ucraina, - prosegue Tronchetti a La Stampa - dobbiamo ragionare sul fatto che oggi, senza il supporto dell’America, non c’è una capacità europea di proteggerla. Quando diciamo che siamo o non siamo d’accordo con Donald Trump, dimentichiamo che, piaccia o no, è il presidente degli Stati Uniti, una grande democrazia che ha leve tecnologiche, militari, monetarie che la rendono una potenza unica. Non siamo alla pari, forse illudendoci di esserlo. Riconosciuta la forza degli Stati Uniti, tra grandi democrazie occidentali si può fare solo una cosa avendo come priorità la tutela della democrazia e del welfare europei: sedersi a un tavolo e iniziare a negoziare".

"Oggi, nello scenario globale, la presidente Meloni - continua Tronchetti - ha la qualità di cogliere che Europa e America insieme sono l’Occidente. Devono trovare un percorso comune, aggregando il maggior numero possibile di Paesi. Italia "ponte" tra Europa e Usa? È un ruolo che ha ricoperto per decenni. Il nostro Paese ha avuto una struttura politica che ha garantito la democrazia, ma nel contempo ha assicurato un ponte verso l’Unione Sovietica, verso il Nord Africa e il Medio Oriente. A Roma c’era e c’è il Papa, non dimentichiamolo, con la capacità di parlare a miliardi di persone nel mondo".

Tronchetti dice la sua anche sui dazi. "Gli investitori hanno capito che c’è un tema dazi e deve esserci un punto di atterraggio. Serve un accordo utile per tutti. A novembre dell’anno prossimo negli Usa ci saranno le elezioni di medio termine: o l’economia andrà bene o il gioco rischia di cambiare. I mercati finanziari, in definitiva, possono mutare gli equilibri".

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