Economia

I dazi di Trump fanno male anche al Bitcoin ma premiano il dollaro: ecco che cosa è successo in Borsa

Dopo due settimane di amministrazione Trump: dollaro fortissimo e Bitcoin in calo

di redazione economia

Listini europei deboli in scia ai dazi di Trump: Milano maglia nera 

Le Borse europee chiudono miste e deboli per la guerra comme rciale degli Stati Uniti intrapresa contro la Cina, sospesa con Messico e Canada e annunciata nei confronti dell'Europa. Le piazze finanziarie hanno ridotto le perdite nel finale di seduta con Parigi che ha perso lo 0,19% a 7.891 punti mentre Londra (+0,60% a 8.622 punti) e Francoforte (+0,37% a 21.591 punti) hanno chiuso in rialzo. Giù Milano con il Ftse Mib a -0,38%. 

La Borsa di Milano recupera qualcosa nel finale e chiude in calo a -0,38% con 36.581,48 punti, segnando il risultato peggiore tra le piazze europee. I mercati cercano ancora una direzione con cui affrontare la guerra dei dazi innescata dagli Usa.  Nelle telecomunicazioni Tim sale dello 1,10%. In fondo al listino Nexi -3,11%, Stmicroelectronics -2,03% e Prysmian -2,03%. Nell'automotive, il settore che potrebbe essere piu' interessato dai dazi commerciali di Trump, Stellantis perde l'1,48%, Pirelli cede lo 0,48%, Iveco il 2,27%. Contrastati i principali energetici con Enel ed Eni rispettivamente a +0,51% e -0,29%.

Per quanto riguarda i finanziari, Mps segna +0,57%, Mediobanca +0,63%, Unicredit +0,03% dopo la notifica al governo della procedura della Golden Power per l'Ops su Banco Bpm, Intesa Sanpaolo -0,68% all'indomani dei conti. Anima Holding corre dopo la presentazione dei conti del 2024. Il titolo è in rialzo del 2,81% a 6,94 euro, allontanandosi dal prezzo dell'opa di Banco Bpm, pari a 6,2 euro. In calo Generali -0,81%.

Lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi si attesta a 109,2 punti rispetto ai 108,2 dell’avvio e i 110 punti della chiusura di ieri. Il rendimento del decennale è al 3,450%. Euro in rialzo nei confronti del dollaro. La divisa dell'Eurozona viene scambiata a 1,0411 dollari (+0,32%) mentre è in flessione rispetto alla moneta giapponese a 159,18 yen (-0,62%). Cambio dollaro/yen a 152,88 (

La Borsa di Tokyo ha chiuso in rialzo grazie all'attenuarsi dei timori per i dazi statunitensi. L'indice Nikkei si è attestato a 38.831,48 punti (+0,09%), positivo anche il più ampio indice Topix che ha chiuso 2.745,41 punti (+0,27%). Le Borse asiatiche chiudo deboli e miste dopo la pausa delle piazze continentali per il Capodanno lunare e nel mezzo delle tensioni commerciali. Shanghai cede lo -0,3%. Hong Kong arretra dello 0,9%. Positiva Seul con +1,10%. Oggi in Cina l'attività servizi ha frenato, con l'indice Caixin che è sceso a dicembre ai minimi da 4 mesi, mentre la Pboc, la banca centrale, ha mantenuto invariato il tasso di cambio del renminbi con il dollaro, fissandolo a 7,169, nella sua prima modifica ufficiale della valuta da quando il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha imposto dazi al Paese.

Nei mercati delle materie prime, l'oro ha raggiunto il suo nuovo record storico di 2.870 dollari, +9,5% da inizio anno, favorito in parte dal calo del dollaro e dei rendimenti e spinto anche dalle incertezze generate dalla guerra dei dazi.
 

Bitcoin ai minimi da tre settimane

I dazi imposti dall'amministrazione Trump sulle importazioni provenienti da Canada, Messico e, soprattutto, Cina stanno avendo un impatto significativo su tutti i mercati finanziari, inclusi quelli delle criptovalute. Anche il Bitcoin, che di solito viene visto come una riserva di valore alternativa, non è immune alle turbolenze create dalle crescenti tensioni commerciali globali. La criptovaluta ha recentemente subito una flessione che l'ha portata a scendere ai minimi delle ultime tre settimane, con una perdita dell'1,8% a 97.601,8 dollari. Nonostante abbia brevemente superato i 100.000 dollari nei giorni precedenti, il Bitcoin non è riuscito a mantenere quel guadagno, riflettendo una generale cautela tra gli investitori.

Questa caduta non è un caso isolato, ma piuttosto una manifestazione di un sentimento più ampio dei mercati. La causa principale è l'escalation delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, Il Bitcoin, come molte altre asset class speculative, ha risentito di questo cambiamento  e così gli investitori sono diventati più restii a scommettere su attivi ad alto rischio come le criptovalute, preferendo soluzioni tradizionali ma percepite come più sicure, come il dollaro e l'oro

Dollaro ai massimi

Nel frattempo, il dollaro, nonostante oggi, mercoledì 5 febbraio, arretri dai suoi picchi, (con l'indice generale in discesa a quota 108 dal picco di 109,88 di lunedì) ha beneficiato dell'incertezza derivante dalle politiche di Trump. La valuta statunitense ha guadagnato forza non solo grazie alla minaccia dei dazi, ma anche per l'orientamento della politica monetaria USA, che sembra escludere ulteriori tagli ai tassi di interesse nel breve periodo. A livello globale, altre economie come l'Eurozona e il Regno Unito continuano a seguire politiche monetarie accomodanti, il che accentua ulteriormente il divario tra il dollaro e le altre valute. 

LEGGI QUI UTTE LE NEWS DI ECONOMIA