Economia
Grecia/ Tsipras vende gli aeroporti ai tedeschi
Il governo greco ha approvato la vendita di 14 aeroporti regionali al gestore aeroportuale tedesco Fraport per 1,23 miliardi di euro. La decisione e' stata confermata ufficialmente oggi nella Gazzetta ufficiale e porta le firme di diversi ministri, tra cui il vice primo ministro e il ministro dell'Economia Yannis Dragasakis e Giorgos Stathakis. Prima del blocco delle privatizzazioni, Fraport nel novembre 2014 era gia' stato scelto come 'investitore privilegiato' per concessioni di 40 anni su 14 scali greci, da Creta a Santorini, da Mykonos a Salonicco. La cessione alla societa' tedesca era quindi gia' stata approvata dal precedente governo poi congelato con le elezioni in gennaio del premier della sinista radicale Alexis Tsipras. Si tratta della prima privatizzazione del governo Tsipras.
E' attesa inoltre nei prossimi giorni l'annuncio del governo greco e dell'agenzia per le privatizzazioni del paese (Taiped) delle date per le gare che riguardano la vendita di quote di maggioranza del porto ateniese del Pireo (Olp) e di quello di Salonicco (Olth). Le offerte vincolanti da parte degli interessati, si e' appreso, dovrebbero essere presentate entro la fine di ottobre, mentre entro la fine di dicembre sono attese offerte vincolanti anche per l'operatore ferroviario greco Trainose e la societa' di materiale rotabile Rosco.
LA CSU ATTACCA LA MERKEL E SCHAEUBLE - Pesanti critiche alla gestione della crisi greca da parte del Governo tedesco dalla Csu, uno dei due partiti dell'Unione di centro-destra guidata da Angela Merkel: parlando al talk-show mattutino della tv tedesca Zdf, Hans Michelbach, responsabile finanziario della Csu, ha criticato il cancelliere, Angela Merkel, e il ministro delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, dicendo che non ha piu' alcun senso versare altri miliardi alla Grecia: "Ho analizzato con cura la sostenibilita' del debito greco ed e' chiaro che non e' piu' possibile raggiungerla". Secondo Michelbach, anche l'Fmi e' della stessa opinione e, ha aggiunto il politico, "nel tempo la somma trasferita ad Atene ammonta a 300 miliardi mentre contemporaneamente l'indebitamento sale oltre il 200% del pil. Questo vuol dire che la sostenibilita' non e' piu' garantita". "Credo - ha concluso Michelbach - che ormai ci troviamo di fronte all'inizio di un'unione di trasferimenti", cosa che "proprio Merkel e Schaeuble dicono di volere assolutamente escludere".