Economia

Turbine eoliche, l’sos del settore che occupa 250000 posti di lavoro

di Daniele Rosa

Rischioso fidarsi di un fornitore unico come la Cina e troppa burocrazia

Turbine eoliche in Europa, un settore in difficoltà

Per raggiungere, nei prossimi anni, gli obiettivi di decarbonizzazione nell’Eurozona, è mandatario avere il settore dell’eolico nel suo complesso in buona salute. Purtroppo la realtà sembra essere diversa. Infatti l’industria europea che progetta e produce turbine eoliche è , al momento, in una situazione critica, molto simile a  quella che, un decennio fa, causò la lenta scomparsa delle fabbriche di pannelli fotovoltaici. E’ importante ricordare come il comparto dia lavoro a oltre 250.000 persone. Perchè critica? I concorrenti, più economici di quasi il 50%, e sostenuti da regimi favorevoli, stanno continuando ad ottenere commesse. In più i problemi si sono moltiplicati per i produttori europei, tra cui società tedesche/spagnole come  Siemens Gamesa e Nordex Acciona, già in condizioni difficili a causa degli aumento delle materie prime, i finanziamenti sempre più onerosi e gli alti tassi di interesse. Per tutto questo i produttori europei stanno lanciano forti SOS per far capire le loro criticità e soprattutto le conseguenze di come questo status quo potrebbe riflettersi pesantemente sulle politiche di decarbonizzazione europee.

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Turbine eoliche, in Europa perdite di commesse e molti fallimenti

“Stiamo perdendo molti fornitori e i fallimenti sono continui. Ci sono voluti molti sforzi per costruire un settore che, purtroppo, si sta spostando a un ritmo accelerato”, sostiene il numero uno di Nordex Acciona, José Luis Blanco, e, da poco, presidente dell’associazione continentale dell’energia eolica, “La scomparsa delle aziende lungo la nostra filiera è ormai una realtà. il comparto deve ritornare a guadagnare  per poter aiutare l’indipendenza energetica europea-aggiunge il presidente che rileva come “La dipendenza energetica europea dalle risorse energetiche russe ci ha portato qui, e i Governi non possono metterci nelle mani di un altro fornitore unico di energia o componenti come la Cina”. Dai dati si rileva come esista un gap tra gli obiettivi a medio e lungo termine, molto buoni, e ciò che viene realizzato a breve termine. Blanco conferma che "L'Europa non sta installando al ritmo necessario per raggiungere l'obiettivo del 42% rinnovabili entro il 2030 per colpa di sottoutilizzo e fallimenti"

Turbine eoliche, una speranza dalla Von der Leyen

I numeri uno del comparto però sono convinti che finalmente la sicurezza e l’indipendenza energetica e industriale rientrano nell’agenda politica di molti Governi. Cosa chiedono i produttori del settore eolico? A primo posto il miglioramento della struttura del mercato e l’accelerazione dei permessi, ora l’ostacolo maggiore per attirare la domanda. E’ deciso per i produttori che le scelte politiche difendano un’industria europea potente, scegliendo attori garantiti e conosciuti non dimenticando che l’industria eolica e la sua tecnologia sono nate in Europa. In questo clima difficile fa ben sperare che la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, abbia confermato un pacchetto di sostegno all’energia eolica, con velocizzazione nelle autorizzazioni e un miglioramento dei sistemi di aste.