Economia

Ue, così Roma e Bruxelles fanno pace. Decisivi assestamento e decreto

Andrea Deugeni

Il pacchetto presentato ieri dal Governo italiano avrebbe aiutato molto la trattativa, orientandola verso un chiusura positiva

La Commissione europea che si riunirà domani nella capitale belga discuterà anche del caso Italia. L'esecutivo Ue deve decidere se raccomandare o meno all'Ecofin l'apertura della procedura sul debito. Attualmente il vicepresidente Valdis Dombrovksis e il commissario Pierre Moscovici stanno valutando se l'assestamento di bilancio e il congelamento dei risparmi di spesa quest'anno sono sufficienti a evitare l'avvio della procedura. Sembra che le decisioni del governo sull'assestamento di bilancio e sul congelamento dei risparmi sulla spesa pubblica quest'anno (tramite decreto da 1,5 miliardi) saranno sufficienti a evitare l'avvio della procedura europea sul debito contro l'Italia.

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Secondo quanto filtra all'Ansa, il pacchetto da 7,6 miliardi presentato ieri dal Governo italiano avrebbe aiutato molto la trattativa, orientandola verso un chiusura positiva. 

Più tardi, nel pomeriggio, i capi di gabinetto dei commissari ne discuteranno sulla base della prima valutazione della coppia Dombrovskis-Moscovici per preparare la riunione di domani del collegio.

Ne emergerà l'orientamento che poi dovrebbe essere confermato, appunto, domani. Si tratta di capire se saranno necessari altri chiarimenti anche se a questo punto non ci sono più margini dati i tempi della decisione. Il problema aperto pare essere a questo punto se la procedura si arenerà, come è accaduto a dicembre perchè si ritiene che l'Italia sia grossomodo rispettosa delle regole Ue, oppure se sarà prorogata la scadenza per decidere sulla procedura oltre il primo agosto, in attesa delle scelte governative per il 2020. In questo caso la parola sarebbe ai ministri finanziari.

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Il 2020 infatti parte con una manovra che deve reperire 23 miliardi di risorse per non far scattare le clausole di salvaguardia, che si traducono in un aumento dell'Iva. E sulla quale pende sempre la richiesta della Lega di procedere con l'introduzione della flat tax, portando complessivamente (assieme alle spese non differibili) la prossima legge di bilancio a circa 45 miliardi, che potrebbe far crescere, contrariamente a quanto indica la Commissione, deficit e debito per le mancate coperture. Il governo più che impegni generici  forniti  dal premier Conte nella famosa lettera ai vertici Ue non può dare. Non è da escludere quindi che la Commissione opti per una via di mezzo, rimandando ancora la scadenza per decidere in attesa della costruzione della manovra.

Il mercato registra i segnali che stanno arrivando da Bruxelles e spinge i rendimenti dei Btp a 2 anni in territorio negativo, che con un minimo di seduta al meno 0,03%, beneficiano in primis della generalizzata tendenza al calmieramento sulle emissioni governative dell'area euro. Come nel caso del calo dei tassi dei Btp a 10 anni sotto la soglia psicologia del 2% (rendimento all'1,9%, spread in calo a 225 punti base), anche sulle emissioni biennali si tratta del valore più contenuto dal maggio del 2018. 

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