Economia
Ue, follia anti-italica: dal cibo sintetico ai carburanti, tutti gli sgarbi
Lo stop al cibo sintetico deciso dal Governo salva 580 miliardi di euro di valore della filiera agroalimentare nazionale
Ancor più grave per i parlamentari europei italiani extra centrodestra che si sono accodati ai loro colleghi degli altri Paesi forse scordandosi che per il nostro ordinamento giuridico un bambino può avere come genitori solo un padre e una madre: è legge dello Stato. Sulla questione “famiglia”, in Europa, ogni Stato membro è sovrano. Di fatto, per la maggioranza Ue smemorata Lgbt è una casta intoccabile. Il governo italiano aveva detto “No” alla registrazione dei certificati di nascita di provenienza straniera di figli di coppie gay e il Parlamento europeo ha bocciato questo provvedimento. In plenaria il Parlamento ha infatti approvato, con una maggioranza schiacciante, un emendamento proposto da Renew Europe in cui si «condanna le istruzioni impartite dal governo italiano al Comune di Milano di non registrare più i figli di coppie omogenitoriali». Il testo prosegue dichiarando che il Parlamento «ritiene che questa decisione porterà inevitabilmente alla discriminazione non solo delle coppie dello stesso sesso, ma anche e soprattutto dei loro figli; ritiene che tale azione costituisca una violazione diretta dei diritti dei minori, quali elencati nella Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza del 1989; esprime preoccupazione per il fatto che tale decisione si iscrive in un più ampio attacco contro la comunità Lgbtqi+ in Italia; invita il Governo italiano a revocare immediatamente la sua decisione».
I parlamentari europei che hanno votato a favore forse si sono scordati che per il nostro ordinamento giuridico un bambino può avere come genitori solo un padre e una madre. Questa è legge dello Stato, legge poi non cambiata, quando era al governo, nemmeno da quella sinistra che l’altro giorno ha votato a favore dell’emendamento di Renew Europe. Altra dimenticanza è il fatto che nella materia “famiglia” ogni Stato membro è sovrano, una sovranità ancora una volta calpestata dell’Europa. È chi dice di revocare la decisione del governo italiano ad essere fuori legge, non il premier Meloni. Insomma, la conclusione è una sola: chi contesta un qualsiasi tema (ambiente, immigrazione, omosessualità, aborto, eutanasia, elettrico, religione ecc.) ritenuto intoccabile dal “politicamente corretto” della Ue o prova a difendere gli interessi nazionali e il buon senso viene bocciato e messo alla gogna anche se agisce nel rispetto delle leggi del proprio Paese, nel rispetto della storia e dell’intelligenza umana. Cosa c’è dietro? Ideologie e visioni culturali e politiche diverse dei parlamentari di Bruxelles o altro? Come dice l’antico adagio: a pensare male si fa peccato, ma spesso ci s’azzecca.