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Economia
Ue, follia anti-italica: dal cibo sintetico ai carburanti, tutti gli sgarbi

L’Italia voleva anche i biocarburanti tra i combustibili utilizzabili dai motori termici dopo il 2035. Fiduciosa di portare a buon fine la trattativa delle ultime settimane certa che le proprie buone ragioni di evitare questa conclusione venissero accolte si è vista, alla fine, chiudere la porta in faccia. Così, insoddisfatte dal testo finale, il voto conclusivo ha visto l’astensione di Italia, Bulgaria e Romania con l’unico voto contrario della Polonia. La Germania, che si era dimostrata molto scettica e anzi aveva di fatto trovato l’alleanza con l’Italia, alla fine ha votato a favore dopo aver raggiunto nell’ultimo week-end, in zona Cesarini, un’intesa con la Commissione europea per l’utilizzo futuro degli e-fuels. In sintesi il Consiglio dell’Ue ha messo al bando solo parzialmente i motori termici: via i carburanti fossili per spingere sulle auto elettriche, a idrogeno e a e-fuels. Disco rosso ai biocarburanti, bocciando definitivamente la proposta dell’Italia che fino all’ultimo ha rilanciato le proprie ragioni sintetizzate dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Picchetto Fratin: “Se parliamo di decarbonizzazione, gli e-fuels ci saranno tra dieci anni, mentre noi abbiamo i biocarburanti, che ci sono subito. E’ il caso di fare un ragionamento complessivo su quanto emettono e quanto hanno assorbito nella fase precedente, visto che usano vegetali”. 

Parole al vento, alla fine. Chi ha ottenuto quel che voleva è stato il governo di Berlino: una deroga ad hoc per la circolazione anche dopo il 2035 di veicoli con motori termici alimentati con carburanti sintetici, cioè in grado di garantire la neutralità climatica. Gli e-fuels sono ritenuti fra le alternative ai combustibili fossili tradizionali per l’emissione di gas inquinanti e ad effetto serra molto ridotta rispetto ai derivati del petrolio. Anche qui c’è però l’altra faccia della medaglia: per produrre carburanti sintetici serve l’elettricità che non piove dal cielo. Gli e-fuels sono inefficienti come impatto ambientale se manca una rete infrastrutturale che li produce. Allo stato attuale con costi elevati, comunque oggi non vantaggiosi che ricadranno infine sul prezzo che dovranno pagare gli utenti delle auto alimentate con e-fuels. Tradotto, ciò significa che gli e-fuels verranno usati tutt’al più dagli utenti di auto di lusso come Porsche e Ferrari e poche altre super car. Una sberla, quella degli e-fuels, per l’industria dell’auto Made in Italy, settore che rappresenta il 13% del pil occupando oltre 300 mila persone. Ultima “perla”, in ordine di tempo, è il recente voto del Parlamento europeo a favore della registrazione dei figli di gay. 

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