Economia

Ue, mancano 9 mln di punti ricarica. Eco-mobilità, servono 70 miliardi

Secondo una recente ricerca condotta da McKinsey per ACEA, basterebbe costruire 14.000 punti di ricarica a settimana entro il 2030 per ridurre le emissioni

Mobilità elettrica, necessario costruire 14mila punti di ricarica a settimana in Europa

La mobilità elettrica, si sa, regalerà un futuro al mercato dell’automotive. Ma, per avere quel successo che ci si aspetta, ha necessità di essere promossa in maniera significativa, se l’Unione europea vuole raggiungere gli obiettivi ambientali e climatici che si è data per la fine del 2030 e per la metà del secolo. Una transizione che necessità non solo di un programma strutturale di incentivi all’acquisto per auto, furgoni, autobus e camion, ma anche e soprattutto di una diffusa e capillare infrastruttura di punti di ricarica.

Secondo un nuovo studio condotto da McKinsey per ACEA, dal titolo “European electric vehicle charging infrastructure masterplan”, entro il 2030 servono più di 6,8 milioni di punti di ricarica in tutta Europa per raggiungere ad esempio l’obiettivo di ridurre le emissioni inquinanti di CO2 del 55%. Un percorso che, nel caso venissero installati e attivati almeno 14 mila punti di ricarica a settimana, contro i quasi 2.000 attuali, che significa il 600% in più di quanto si riesce a fare oggi, sarebbe a portata di mano. Per i mezzi pesanti, invece, la ricerca valuta la possibilità di realizzare 280 mila punti ricarica circa entro la fine del decennio.