Economia

UniCredit, Intesa, Enel, Buzzi e Mediobanca. Borsa, chi festeggia la vittoria dei Tories



Viceversa i Labour avrebbero potuto favorire “aziende con ampi deficit previdenziali, Hays e i nomi delle infrastrutture e della vendita al dettaglio di fascia bassa che non utilizza contratti a zero ore (come Poundland)” secondo gli esperti svizzeri e si può dunque prevedere che saranno i titoli che il mercato tenderà a lasciare indietro. Con un governo a maggioranza conservatrice, che finora quasi nessuna casa d’investimento aveva messo in conto, è lecito anche attendersi un maggior rigore nei conti pubblici, tanto più che il deficit/Pil inglese è attorno al 5% (ma corretto per gli effetti ciclici non va oltre il 2,7%). Come notano gli analisti del Credit Suisse sono molti tuttavia i paesi che si “permettono” di avere sia il deficit/Pil “lordo” sia quello corretto per gli effetti ciclici attorno a simili livelli, con una differenza: che nella maggior parte dei casi sono paesi a valuta debole come Brasile, Turchia, Sud Africa o Indonesia.

La soluzione prescelta potrebbe dunque esercitare pressioni politiche sulla Banca d’Inghilterra perché rimandi il più possibile ogni eventuale rialzo dei tassi, così da indebolire la sterlina nei confronti della principali valute mondiali. Tirando le somme, per un investitore in euro è forse meglio cercare di capitalizzare la vittoria di David Cameron puntando su titoli dei principali concorrenti europei delle maggiori imprese britanniche che potrebbero maggiormente guadagnare da questa vittoria e quindi selezionare un portafoglio di titoli bancari, dell’energia e dei servizi alle imprese. Tra i nomi che anche a Piazza Affari potrebbero trarre, indirettamente, un qualche beneficio vi sono dunque Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mediobanca, ma anche Enel, piuttosto che titoli sensibili ai tassi come Buzzi Unicem, visto che il risultato elettorale britannico e gli ultimi dati macro americani suggeriscono un rinvio a dopo l’estate di qualsiasi ritocco all’insù del costo del denaro in Occidente.

Un quadro che potrebbe invece penalizzare il comparto assicurativo e quindi titoli come Generali o UnipolSai, che proprio nelle ultime sedute avevano recuperato sull’onda di un lieve rimbalzo dei tassi di mercato: le assicurazioni (piuttosto che i fondi pensione), infatti, guadagnano con tassi in crescita potendo investire la liquidità derivante dalla raccolta premi, mentre quando i tassi sono bassi (o come in qualche caso persino negativi, come ora), rischiano di non riuscire ad offrire performance di breve e lungo periodo adeguate sui propri investimenti finanziari e sulle masse gestite della propria clientela.

Luca Spoldi