Economia
Unicredit, nel 2024 si punta a crescere nella gestione patrimoniale
Nel corso del 2024, Unicredit prevede anche di rivedere i rapporti con Amundi, per rinegoziare l'accordo per la distribuzione dei fondi prima della scadenza
Unicredit, nel 2024 si punta a crescere nella gestione patrimoniale
Nel corso del 2024, Unicredit prevede di concentrarsi sull'espansione della gestione patrimoniale come principale strategia. Il CEO Andrea Orcel, confermato per un nuovo mandato triennale all'assemblea dell'8 aprile, intende perseguire questo obiettivo attraverso due canali principali. Da un lato, mira a incrementare i volumi della piattaforma interna Onemarkets e, dall'altro, a consolidare le partnership con operatori specializzati. Onemarkets, lanciata alla fine del 2022, ha già superato i tre miliardi di volumi grazie al lancio di una serie di fondi diversificati. Lo scrive Mf.
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Il suo ambito operativo si è esteso anche ai paesi dell'Europa orientale, dove Unicredit ha una forte presenza. Inoltre, la piattaforma ha stretto accordi con importanti gestori patrimoniali internazionali come Blackrock, Fidelity, JP Morgan, Blackstone e Pimco, inclusi recenti accordi con Capital Group e Rockefeller Asset Management. Un altro punto di crescita per il 2024 sarà l'alleanza con Azimut, operativa da inizio anno dopo le necessarie autorizzazioni e l'elaborazione di un'offerta su misura. Unicredit mira a offrire prodotti mirati ai clienti attraverso entrambi i canali, sviluppando competenze interne e mantenendo margini contrattuali favorevoli con i partner. Nel corso del 2024, Unicredit prevede anche di rivedere i rapporti con Amundi, cercando di rinegoziare l'accordo per la distribuzione dei fondi prima della scadenza nel 2027.
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Questo anticiperebbe una mossa strategica per affrontare sfide comuni nel settore bancario, come la compensazione della diminuzione dei ricavi derivanti dagli interessi. Mentre l'attenzione principale è sulla strategia aziendale, ci sono voci riguardanti possibili mosse di mercato dalla sede di Piazza Gae Aulenti, inclusi presunti interessi per Mediobanca e Generali. Tuttavia, gli analisti esprimono scetticismo riguardo a tali speculazioni, evidenziando le sfide e i rischi associati a tali operazioni.