Economia

UniCredit nel mirino dell'Antitrust Ue: cartello su vendite di titoli di Stato

Bruxelles ipotizza un cartello per distorcere la concorrenza nella vendita di titoli di Stato. Insieme a 7 istituti Ue rischia multa fino al 10% del fatturato

Cartello, attraverso scambio di informazioni sensibili su chat online dei traders per distorcere la concorrenza nel trattare titoli di Stato europei. L'antitrust comunitario potrebbe sanzionare UniCredit insieme ad altre sette banche europee per un importo fino al 10% del fatturato in seguito a un'indagine su presunte violazioni della normativa antitrust in relazione a titoli di stato europei e riferito ad alcuni periodi compresi tra il 2007 e il 2012, quindi quanto al timone della banca c'era ancora Federico Ghizzoni. Lo si legge in una nota diffusa dall'istituto nella tarda serata di ieri.

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UniCredit ha ricevuto lo scorso 31 gennaio un avviso di Bruxelles sull'indagine. "Qualora la Commissione dovesse concludere che vi è sufficiente evidenza di una violazione della normativa, potrà adottare una decisione che proibisca la condotta in esame e che imponga il pagamento di una sanzione per un ammontare massimo del 10% del fatturato annuo mondiale della società”, spiega la banca. 

UniCredit "non considera più remoto, ma possibile, sebbene non probabile, un esborso di cassa volto al pagamento di una potenziale sanzione in conseguenza dell'esito del procedimento" di cui tuttavia non risulta possibile quantificare in maniera attendibile l'importo di una eventuale sanzione. La scadenza per la presentazione da parte di UniCredit di una risposta alle obiezioni sollevate è fissata al 29 aprile, salvo possibili proroghe la cui concessione rimane a discrezione della Commissione. 

La vicenda era avvenuta proprio nel periodo in cui negli Stati europei era scoppiata e si era sviluppata la crisi del debito che aveva poi colpito i Paesi dell'Unione più vulnerabili dal punto di vista delle finanze pubbliche. La Commissione non aveva voluto rivelare i nomi delle banche coinvolte, tuttavia già a fine dicembre erano circolati alcuni rumors di stampa sulla tedesca Deutsche Bank, su Credit Agricole e su Credit Suisse.

UniCredit, tuttavia, secondo quanto riferiscono fonti vicine all'indagine, sarebbe sotto la lente dell'Antitrust Ue solamente per l'attività di un trader tedesco che ha lavorato quattro mesi per l'istituto nel corso del 2012 e che aveva accesso unicamente al mercato secondario sui titoli di Stato. 

"Non ho niente da dire. Siamo qui per l'assemblea", ha replicato Mustier a chi gli ha chiesto se nel primo trimestre 2019 l'istituto preveda di fare accantonamenti legati alle possibili sanzioni. Mustier è stato avvicinato all'ingresso di Palazzo Mezzanotte in Piazza Affari prima dell'inizio dell'assemblea degli azionisti della banca. "Non possiamo commentare le indagine dei regolatori, ma se voi sapeste quello che so io dareste alla vicenda il titolo di una commedia di Shakespeare che è "Molto rumore per nulla", ha aggiunto poi il banchiere francese. 

In Borsa, il titolo della banca ha accusato subito il colpo della presunta violazione finendo in negativo. Subito dopo il suono della campanella peggiora e cede oltre il 2% a 11,5 euro.