Economia
UniCredit, Sileoni (Fabi) ad Affari: "Ora una mobilitazione stile Ilva"
Dopo la diffusione del nuovo piano industriale Team 23 di UniCredit, strategie che prevedono nuovi tagli al personale in Italia che dovrebbero mettere fuori dal perimetro altre 6.000 unità, Lando Sileoni, segretario generale della Fabi, il maggiore sindacato dei bancari nel nostro Paese, ha chiesto attraverso una nota l'intervento della politica sulle decisioni del gruppo guidato da Jean Pierre Mustier. Ma in che modo i partiti devono intervenire? Sileoni lo spiega direttamente ad Affaritaliani.it.
“La classe politica del nostro Paese deve prendere posizione. Deve dire se è d’accordo o meno con queste sforbiciate. Deve dimostrare che un banchiere spregiudicato come Jean Pierre Mustier non può avere un'autostrada nel raggiungere con facilità il proprio obiettivo. Obiettivo che è quello di volersi disimpegnare dal territorio italiano con tutta una serie di esuberi che non hanno alcun precedente in nessun altro settore industriale”, dice il numero uno della Fabi.
Può fare un esempio di come i partiti dovrebbero intervenire?
“Giustamente, per l’ex Ilva i politici si sono arrabbiati molto. Allo stesso modo, devono dimostrare la loro indignazione anche nei confronti di queste misure di UniCredit prese sulla pelle dei bancari italiani”.
Una sollevazione in stile ex Ilva, quindi…
“Esatto, tant’è che stamattina appena letto il piano ho fatto la provocazione, anche ironica, dello scudo penale per Mustier ('farà come Lakshmi Mittal per la ex Ilva di Taranto: chiederà uno scudo penale per UniCredit?, ndr). Fondamentalmente, l’impatto del nuovo piano industriale di UniCredit è tutto sui lavoratori bancari e sul perimetro nazionale. Così, la politica deve battere un colpo. Deve smetterla di credere che parlare bene dei dipendenti degli istituti di credito e delle banche fa perdere consenso elettorale. Questo atteggiamento deve finire”.
Altrimenti?
“Sapremo come indirizzare la categoria nelle prossime elezioni politiche”.
Secondo il candidato italiano per la Bce Fabio Panetta “entro 5-10 anni oltre il 60% delle entrate da retail banking sarà minacciato dagli intermediari finanziari non bancari. E’ per questo che, ha sottointeso Panetta, probabilmente UniCredit stia stagliando ancora i dipendenti. E’ d’accordo?
“Sono quasi sempre d’accordo con Panetta, perché lo ritengo una persona colta, perbene e responsabile. Un professionista che ho avuto modo di apprezzare da vicino nella vicenda Carige. Panetta però non ha parlato di riduzioni del personale. Se affrontassimo preventivamente il problema, cosa che non è ancora stata fatta e che introdurremo nel nuovo contratto nazionale con una trattativa a livello di settore in Abi con attenzione alle nuove tecnologie, scopriremmo anche che il personale potrebbe non essere tagliato. Vogliamo individuare insieme alle banche altre attività e professioni. Se il Ceo di Banca Intesa-Sanpaolo Carlo Messina, che parla di creare un contenitore all’interno del quale collocare gli esuberi che invece di andare a casa devono essere riconvertiti professionalmente, avrà tutto il nostro appoggio”.
Secondo qualche suo collega sindacale i tagli di UniCredit sono sproporzionati rispetto alla crescita organica e potrebbero essere il preludio di acquisizioni future, M&A che però oggi Mustier ha escluso ancora una volta. Ci crede?
“Mustier è il banchiere che voleva introdurre gli interessi negativi sui conti correnti delle banche. Quindi, qualsiasi affermazione faccia dev’essere poi provata dai fatti. Quella che ha rilasciato stamane sulle acquisizioni è una dichiarazione che va a verbale e che lascia il tempo che trova. Le indicazioni sulle vendite passate dei gioielli di casa tipo Fineco e delle chiusure degli sportelli e del taglio del personale vanno esattamente nella direzione opposta”.
Come giudica industrialmente il piano Team 23?
“In maniera negativa. Ha zero visione industriale”.
Perché?
“Sul fronte dei ricavi non introduce elementi rilevanti. Tutto sommato, i 900 milioni di investimenti per le nuove tecnologie non sono sufficienti ad innescare un cambiamento complessivo nella banca. Sono strategie messe in piedi esclusivamente per alleggerire la macchina bancaria dal punto di vista dei costi”.
Il contesto dei tassi e regolatorio è quasi proibitivo, però. Le stime sull’Euribor all’interno del piano sono più prudenziali di quelle del mercato. Con il nuovo piano UniCredit dice che i ricavi non potranno crescere più dello 0,8% medio annuo…
"Ma Mustier è pagato per fare il banchiere, per individuare una politica vincente e non per gestire l’istituto creando macelleria sociale e mettere in difficoltà i piccoli centri abitati e le città medio-piccole a vantaggio degli uffici postali. E’ lui che deve trovare le risposte. E’ retribuito per dare un’organizzazione alla banca e per dimostrare che crede sul prodotto Italia nel suo complesso e non che lavora qui soltanto per cercare di diventare il banchiere del futuro attraverso una mega fusione”.
Può fare un esempio di volano per i ricavi?
“Nuove attività, nuove professioni e nuove consulenze. Creare una specializzazione del lavoro del lavoro bancario uscendo dal tradizionale perimetro di business. Un esempio su tutti è la consulenza amministrativa e fiscale che fanno i commercialisti, funzione che attiva i ricavi commissionali e che può essere tranquillamente svolta in house dai dipendenti degli istituti di credito”.
@andreadeugeni