Economia

UniCredit,trimestre in rosso per 2,7 mld.Mustier aggiorna il piano a fine anno

Poste straordinarie come le spese per fuoriuscite in Italia (-1,3 miliardi) e transazioni relative a Yapi (-1,7 miliardi) portano in perdita la banca di Mustier

Perdita mostre di UniCredit nel primo trimestre dell’anno per poste straordinarie come le spese legate all'accordo sindacale per l'uscita di oltre 5 mila dipendenti in Italia (-1,3 miliardi) e transazioni relative all’ex controllata turca Yapi (-1,7 miliardi), alleggerite da cessioni immobiliari  (+0,5 miliardi) che portano l’impatto negativo complessivo sul risultato trimestrale a 2,71 miliardi di euro. Altrimenti il risultato netto sottostante della gestione operativa sarebbe negativo solo per 58 milioni. Il consensus era di un rosso di 1,7 miliardi.

download
 

La fotografia del trimestre vede un deludente margine di interesse che si attesta a 2,7 miliardi, in calo dello 0,5% rispetto al trimestre precedente, mentre vanno bene i ricavi commissionali che crescono su base annua del 5,2% a 1,6 miliardi per effetto, ha spiegato l’amministratore delegato Jean Pierre Mustier, di "una performance commerciale molto forte”  nei primi due mesi dell’anno. I costi operativi sono diminuiti dello 0,7% su base annua. I ricavi totali si sono attestati a 4,37 miliardi, in calo dell'8,2% rispetto al primo trimestre del 2019. 

Il Cet1 ratio di gruppo è cresciuto di 23 punti base sul trimestre precedente al 13,44% e un liquidity ratio al 143%. Le esposizioni deteriorate lorde del gruppo sono diminuite del 33,7% su base annua e del 1,5% sul trimestre precedente a 24,9 miliardi, con un miglioramento del rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale crediti lordi al 4,9%, mentre il rapporto tra esposizioni deteriorate nette e crediti deteriorati netti si è attestato all'1,8%. 

Il rapporto di copertura è stato stabile al 65,2%. Le sofferenze lorde di gruppo sono ammontate a 12,6 miliardi, con un rapporto di copertura del 76,8%, mentre le inadempienze probabili lorde sono diminuite a 11,5 miliardi, in calo del 25% su base annua. 

"Abbiamo ora una posizione patrimoniale estremamente robusta, con un significativo aumento del nostro buffer sul Cet1 a 436 punti base nel trimestre, ben al di sopra del nostro target di 200-250 punti base, e disponiamo inoltre di un'ampissima posizione di liquiditù, pari al 143% alla fine del trimestre", ha commentato Mustier.

Il gruppo, con il lockdown, ha "preso la decisione proattiva di anticipare il nostro periodico aggiornamento dello scenario macroeconomico" e ha "annunciato 902 milioni di euro addizionali di rettifiche su crediti. Sulla base delle nostre assunzioni realistiche, stimiamo che il nostro costo del rischio si attesterà nel range 100-120 punti base nell'esercizio 2020". 

"Abbiamo tutti gli strumenti per far fronte alle sfide senza precedenti presentate dalla pandemia Covid-19 grazie ai nostri importanti punti di forza e al nostro modello di business focalizzato", ha aggiunto il banchiere. Infine, “alla luce dell'elevata incertezza del contesto” la banca ha fatto sapere che aggiornerà il proprio piano strategico, Team 23, entro fine anno o all'inizio del 2021.

Comunque "se, come abbiamo previsto, nel 2021 l'economia europea rimbalzerà del 10% il nostro utile netto 2021 dovrebbe raggiungere il 75-80% di quanto avevamo previsto nel piano Team 23, che era tra i 3 e i 3,5 miliardi", ha concluso Mustier. 

A Piazza Affari, il titolo  sale del 2%: dopo un avvio in discesa in linea con il settore bancario, le quotazioni si sono risollevate. Per gli analisti di Equita Sim "la performance operativa è solida", in quanto a livello di ricavi il gruppo ha mostrato numeri per lo più in linea con le previsioni: nel confronto con il trimestre precedente le commissioni e il margine di interesse sono scese dello 0,5% e il costo del rischio e' stato inferiore alle previsioni.

"Inaspettatamente - ha segnalato comunque Equita - il Covid-19 ha tuttavia impattato per 500 milioni anche i ricavi prevalentemente per svalutazioni di partecipazioni. Anche gli analisti di Credit Suisse, che conservano una raccomandazione "outperform" sul titolo, osservano come le perdite superiori al consensus siano principalmente dovute a voci straordinarie gia' preventivate dal mercato e che pertanto gli investitori tenderanno a concentrarsi sulle indicazioni del management per i prossimi mesi e sulle differenze nell'andamento del business con gli altri gruppi bancari.

In conference call, Mustier ha invece ribadito che, in tema di distribuzione degli utili, il gruppo valutera' il pagamento del dividendo non distribuito sul 2019 in base al contesto generale e alle indicazioni della Bce (che ha raccomandato di non pagare le cedole fino a ottobre) mentre resta confermata la politica di dividendi sul 2021 e negli anni successivi.