Economia
UnipolSai, il win-win della finanza rossa. Gli affari sulla Via dell'Emilia
Con l’operazione, Cimbri rifocalizza Unipol ma rafforza anche la presa di Bper, Vandelli prevede numeri in crescita
La finanza rossa torna a muoversi, portando a termine un’operazione ”win win” imasta nell’aria da oltre un anno: il 100% di Unipol Banca passa dal gruppo Unipol a Bper Banca per 220 milioni di euro, pari a 0,4 volte il valore di libro tangibile (ossia il valore del patrimonio netto escluse poste intangibili come l’avviamento).
Carlo Cimbri, numero uno del gruppo assicurativo che fa capo al mondo delle cooperative rosse e che vede tra i soci Coop Alleanza 3.0 (22,148%), Holmo (6,665%), Nova Coop (5,995%), Cooperare (3,782%) e Coop Liguria (3,568%), è soddisfatto, perché dopo una lunga operazione di pulizia e riorganizzazione cedendo Unipol Banca riesce a focalizzarsi sul solo business assicurativo.
Alessandro Vandelli
La cessione inoltre porta 220 milioni di euro nelle casse del gruppo, utili a UnipolSai per acquistare un ulteriore 5% di Bper Banca e salire dal 15% al 20% consolidando così il ruolo di primo azionista della banca emiliana, operazione per la quale basterà impiegare un’ottantina di milioni visto che la capitalizzazione dell’istituto bancarioo, oggi in forte rialzo, resta inferiore ai 1,6 miliardi di euro.
In ogni caso Cimbri sta bene attento a ribadire: con l’istituto guidato da Alessandro Vandelli “ci possono essere sinergie nel reciproco interesse”, ma non c’è alcuna intenzione di creare “un conglomerato finanziario di banca e assicurazione” che farebbe troppo anni Novanta.
Vandelli dal canto suo oltre a rafforzarsi, visto che l’acquisizione di Unipol Banca e del 48% non ancora posseduto di Banco di Sardegna porta Bper a prevede un aumento del 33% dell’utile per azione al 2021, accelera il de-risking liberandosi di 1,3 miliardi di euro nominali ceduti a UnipolRec e parla di un calo del Npe ratio lordo 2018 dal 13,8% all’11,6% pro forma al 2021 e di coefficienti patrimoniali Cet 1 e Tier 1 “fully phased” destinati a salire rispettivamente all’11,4% e all’11,8%.
Un passaggio, quello degli Npl emiliani a UnipolRec (che a fine 2018 gestiva 2,59 miliardi di crediti deteriorati lordi, coperti all’81%) che avviene dietro pagamento di un corrispettivo di 130 milioni.
La cifra è interessante perché corrisponde a solo il 10% del valore nominale e dunque è come se UnipolRec acquistasse sofferenze lorde coperte al 90% (ossia più di quelle già in portafoglio), ma anche, sarà un caso, a circa la differenza tra quanto incassato per la cessione di Unipol Banca e quanto occorrerà impiegare per salire al 20% di Banca Bper.
Siamo insomma di fronte alla classica operazione “win win” che promette benefici sia per l’acquirente sia per il venditore, almeno per ora. Quanto al futuro si vedrà, con Bper Banca che presenterà il nuovo piano industriale a fine mese e Unipol a maggio, ma a chi chiedeva lumi a Cimbri circa un possibile accorciamento della catena societaria il manager, che in passato aveva lasciato intendere come l’operazione fosse ipotizzabile solo dopo la cessione di Unipol Banca, ha risposto che “non c'è nulla di definitivo nella vita, come negli affari, ma oggi non stiamo pensando a questo tipo di eventualità” anche perché la holding non ha ruoli operativi ma solo finanziari.
Una precisazione che la borsa non ha preso troppo bene punendo sia la holding bolognese sia la controllata UnipolSai.
Se le azioni Bper a Piazza Affari sono balzate dell'8,8%, le Unipol (-5,4%) sono state colpite dai realizzi (+13% la performance da inizio anno a ieri) e dal giudizio degli operatori su un incasso ai minimi delle attese dalla cessione delle attività bancarie. Giù del 3,2% Unipolsai.
La performance borsistica è però l'unica nota stonata di una giornata altrimenti da incorniciare per la finanza rossa, che torna protagonista sul doppio scacchiere assicurativo e bancario italiano anche se sembra puntare ancora su modelli tradizionali, come la distribuzione di prodotti a marchio Arca tramite la rete di sportelli Bper Banca, e poco o nulla sulla nuova frontiera del fintech e dell’insurtech. Sempre che nelle prossime settimane non ci siano nuovi colpi di scena.
Luca Spoldi