Economia

Venezuela, nel bel mezzo della crisi politica Maduro anticipa il Natale al 1° ottobre

di Daniele Rosa

L’oppositore in carcere e le “canaste” natalizie al popolo affamato, così il presidente del Venezuela si "compra" il popolo

Venezuela, il Natale comincerà dal 1 ottobre

Se non fosse perchè stiamo parlando di un dittatore che ha praticamente tolto la libertà al suo paese (il più ricco di petrolio al mondo) le decisioni di questo personaggio potrebbero suonare curiose se non del tutto ridicole. Stiamo parlando di Nicolas Maduro, presidente discusso e contestato sia all’interno che all’esterno, soprattutto dopo l'ennesimo risultato elettorale "oscuro". 

Ebbene nonostante il mondo gli continui a chiedere conto, e cioè numeri precisi dei dati elettorali, l’uomo non fa una piega, non dà numeri a nessuno e con il potere dell’esercito usa il pugno di ferro contro le grandi manifestazione nel paese.

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Ma come si sa al bastone deve seguire sempre la carota. Ed allora che combina l’erede di Hugo Chavez? Per prima cosa, tramite la Procura, ha ordinato l'arresto del candidato dell'opposizione Edmundo González Urrutia per crimini legati al terrorismo e subito dopo ha dato la notizia più curiosa ed insolita del mondo.

Venezuela, per Maduro dal 1 ottobre "l'aria profuma di Natale"

Approfittando dello spazio televisivo del programma di cui è padre e padrone, Maduro ha comunicato di aver deciso di cambiare il calendario delle festività in Venezuela. Sorprendenti le sue parole al popolo che chiedeva giustizia e libertà: “L’aria già profuma di Natale, odora di Natale. Ed è per questo che quest’anno, in omaggio a voi, in segno di gratitudine nei vostri confronti, decreterò l’anticipo del Natale al 1° ottobre. Il Natale inizia il 1° ottobre. Per tutti è arrivato il Natale, con pace, felicità e sicurezza”. 

Ma niente è fatto per caso da questo personaggio discusso e riconosciuto soltanto da pochi Governi, in primis la Russia. Con regali e “peanuts” da sempre si è comperato tanta parte di popolo. Il Natale infatti è , soprattutto, per i paesi caraibici, il momento delle “canaste”, borse piene di alimenti distribuiti a pioggia.  Nelle settimane che precedono le festività di dicembre, il governo chavista intensifica da sempre la distribuzione di aiuti e sacchi di cibo (prosciutti, tacchini e tanto ancora) nei quartieri.

E, in un paese sconvolto dall’inflazione e dalla fame, le canaste alimentari sono diventate uno dei prodotti più attesi. I CLAP, i Comitati Locali di Offerta e Produzione preparano le scatole regalo. Già nel 2020, il leader aveva anticipato l’inzio delle festività natalizie al 15 e poi l’anno successivo aveva deciso di fissarlo a 4 di ottobre.

Venezuela, dopo il Natale pronto l'insediamento al terzo mandato

Ma quest’anno la nuova stranezza di Maduro ha un valore decisamente diverso. Infatti dopo aver ammorbidito parte del popolo con polli e prosciutti subito dopo Natale il dittatore boliviano vuole entrare in carica per il suo terzo mandato. E da quel momento, volenti o nolenti, si silenzieranno le voci di dissenso e si seppelliranno i dati ufficiali, mai presentati alla Comunità internazionale.

L'opposizione, guidata da María Corina Machado e González Urrutia, ha promesso comunque che, fuori o in carcere, continuerà a mantenere la pressione. La speranza è che, soprattutto gli Stati Uniti, possano fare qualcosa. Fino ad ora, aldilà dei grandi proclami contro, nessuno ha mosso un passo per far finire l’incubo del popolo venezuelano. Popolo che (vale la pena ricordare) sta firmando una delle più grandi diaspore della storia.