Economia
Venture Capital Monitor: nel 2019 record di operazioni
Investimenti a 597 milioni, per un totale di 148 deal. Insieme ai business angel, il dato è pari quasi a 650 milioni di euro
Venture Capital Monitor 2019: a Torino presentati i numeri record. Investimenti a 597 milioni di euro, per un totale di 148 deal.
È record di operazioni, sia nell'ammontare investito, sia per il numero di operazioni. È quanto emerso oggi a Torino durante la dodicesima edizione del Rapporto di ricerca Venture Capital Monitor (VeM), sulle operazioni di venture capital realizzate in Italia nel 2019. Un evento organizzato da AIFI in collaborazione con Intesa Sanpaolo Innovation Center, Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT, che ha visto coinvolti i protagonisti del mondo istituzionale, accademico, della finanza, dell'imprenditoria e dell'innovazione.
VeM 2019: i protagonisti
“Intesa Sanpaolo ha creato una azienda dedicata i temi dell’innovazione, l’Innovation Center, che ha l’obiettivo di favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta dell’innovazione", ha spiegato ai microfoni di Affaritaliani.it Maurizio Montagnese, Presidente di Intesa Sanpaolo Innovation Center SpA, la società del Gruppo attiva, tra le altre cose, nella promozione degli investimenti in VC e CVC del Gruppo Intesa Sanpaolo. "La prima deriva dalle imprese, la seconda dalle start up. Cercando di stare vicini alla traiettoria dell’economia circolare, un paradigma di riferimento fondamentale per noi”.
"L'Innovation Center di Intesa Sanpaolo è concentrato sul segmento del venture capital da molto tempo", ha commentato Guido de Vecchi, Direttore Generale di Intesa Sanpaolo Innovation Center SpA. "Siamo il primo e unico gruppo bancario italiano ad aver costituito un fondo di VC (Atlante Ventures, oggi gestito Indaco SGR) e ad avviare iniziative di accelerazione delle start up in sinergia con gli attori esistenti dell’ecosistema".
"Il settore delle nuove imprese è strategico per Cassa Depositi e Prestiti", ha commentato Giovanni Gorno Tempini, Presidente di Cassa Depositi e Prestiti. "Riteniamo sia opportuno dare ad esse un supporto fondamentale per assicurare crescita, sviluppo e innovazione. Siamo molto determinati a portarlo avanti”.
"Invitalia ha da anni in gestione Smart & Start, l’incentivo pubblico più importante che serve a far nascere e consolidare le start up", ha spiegato Domenico Arcuri, Amministratore Delegato di Invitalia. "A questo ha aggiunto altre due leve. In Italia siamo ancora indietro, ma abbiamo iniziato ad occuparcene puntualmente e l’auspicio è quello di recuperare velocemente il terreno perduto”.
"In termini di investimenti e risorse, il venture capital ha visto un 2019 nel segno della positività e della crescita", ha spiegato Innocenzo Cipolletta, Presidente AIFI. "Siamo tuttavia lontani dai risultati raggiunti da Francia, Germania o Inghilterra. Abbiamo ancora molto da fare”
“Il 2019 è andato bene, abbiamo avuto una filiera che ha creduto nelle nostre start up", ha commentato ai microfoni di Affaritaliani.it Anna Gervasoni, Direttore Generale di AIFI. "Nel complesso, tuttavia, i numeri rimangono piccoli: abbiamo fatto 600 milioni complessivi di volumi ma dovremmo farne di più. Siamo ottimisti per il 2020”.
"Dal punto di vista del venture capital, l’Italia sembra abbia preso una svolta rispetto alle difficoltà che ha avuto fino al 2017", ha dichiarato ad Affaritaliani.it Francesco Profumo, Presidente di Compagnia di San Paolo. "Negli anni a seguire gli investimenti e le disponibilità sono cresciuti. È tuttavia sempre più necessario accompagnare le risorse di venture capital con competenze e l’Italia si sta attrezzando da questo punto di vista”.
"È un momento di grande opportunità e l'incontro di oggi lo dimostra", ha dichiarato ad Affaritaliani.it Marco Gay, Amministratore Delegato di Digital Magics, incubatore di startup innovative. "Riunire nella stessa sala gli attori dell’ecosistema dell’innovazione è un segnale di fiducia verso il settore del venture capital, di start up e PMI innovative che credono che la disruption tecnologica possa essere una leva per riportare il Made in Italy a crescere”.
VeM 2019: le operazioni
Nel 2019 sono state effettuate 148 operazioni (initial e follow on), contro le 102 dell'anno precedente. Se si guarda ai nuovi investimenti, solo initial, questi sono stati 121 rispetto ai 78 del 2018 (+55%). Nel 2019 l'ammontare totale investito è stato pari a 597 milioni di euro, rispetto ai 521 milioni dell'anno precedente. Stabili i follow on, che sono passati da 24 (nel 2018) ai 27 dello scorso anno, con un incremento dell'ammontare investito che passa da 98 a 161 milioni di euro, in crescita del 64%. Per quanto riguarda il business angel (dati Iban, associaione italiana business angels), gli investimenti realizzati nel 2019 ammontano a 53 milioni di euro, su 88 deal, in crescita rispetto ai circa 40 milioni dell'anno precedente. L'ammontare complessivo della filiera early stage è pari a quasi 650 milioni di euro, distribuiti su 236 round di investimento.
Il numero degli investitori attivi si attesta a 130, a cui si aggiunge la categoria dei business angels, in crescita del 17% rispetto all'anno precedente. Il numero degli investimenti è stato pari a 211 rispetto ai 168 del 2018; in merito alla provenienza degli investitori, dal report emerge che il numero dei deal realizzato da operatori stranieri, pari al 35%, è in aumento rispetto allo scorso annno (era il 30% nel 2018).
VeM 2019: Tipologia
Per quanto riguarda la tipologia delle operazioni, il 51% (62 società) risulta essere relativo ad investimenti di startup capital, mentre il 35% (42 deal) ad interventi di seed capital, in crescita rispetto al 28% (22 deal) del 2018. I dati legati alle operazioni di later stage venture capital sono in linea con quelli dell'anno precedente (14% dei deal). Le iniziative imprenditoriali di matrice privatistica rimangono protagoniste anche se in lieve calo, passando dall'87% del 2018 al 77% del 2019, mentre si riaffacciano agli spin-off universitari che crescono dal 12% al 14%. I corporate spinoff ricoprono, oggi, un ruolo ancora marginale.
VeM 2019: distribuzione geografica e settoriale
Come per gli anni precedenti, la Lombardia è la Regione in cui si concentra il maggior numero di operazioni, 45, coprendo il 37% del mercato (erano 36 nel 2018). Seguono Piemonte con 15 deal, il 12%, ed Emilia Romagna, 11 operazioni, 9%. Dal punto di vista dei settori, l'Ict monopolizza l'interesse degli investitori di venture capital, rappresentando una quota del 44% (era il 37% nel 2018), in linea con gli anni passati. In questa categoria, il report segnala la diffusione di applicazioni web e mobile riconducibili ad app innovative. Cresce il comparto dei servizi finanziari, grazie all'impulso del Fintech, con il 15%. Seguono Healthcare (12%) e Biotecnologie (6%).
VeM 2019: Le Officine Grandi Riparazioni (OGR)
"La riqualificazione delle Officine Grandi Riparazioni (OGR, ndr) rappresenta un grande esempio di intervento di finanza innovativa", ha spiegato ad Affaritaliani.it Giovanni Quaglia, Presidente di Fondazione CRT. "Abbiamo investito per la riqualificazione con risorse di parti corrente. Innovativo lo è stato anche per la mission che ha sin da subito sposato, orientata al rilancio dell’innovazione nell’ambito dell’arte e della tecnologia, in linea con la storia e l’evoluzione della città di Torino".
"Gli investimenti in innovazione sono un motore fondamentale della crescita economica e le Officine Grandi Riparazioni possono dare un contributo agli altri hub strutturati che investono in questo settore, rappresentando un esempio di venture philantropy", ha spiegato ad Affaritaliani.it Massimo Lapucci, Direttore Generale di OGR e segretario generale di CRT. "Fondazione CRT e le OGR hanno il merito di vivacizzare il settore del venture capital, mettendo a disposizione spazi, condivisione, confronto e relazioni tra start up, corporate ed eccellenze locali".