Economia
Violenza in città, Axon: "Taser pericoloso? Ecco perchè garantisce sicurezza"
Mentre i casi di violenza dilagano nei centri e nelle periferie cittadine, il governo corre ai ripari pianificando un rafforzamento delle forze di polizia
Sicurezza in Italia, tra gli strumenti messi in campo anche l'estensione dell'utilizzo dei taser. Ecco di che cosa si tratta. Affari fa il punto con Luca Mascelloni, Country Manager Italia di Axon
Il tema della sicurezza, nelle periferie e nei "cuori" delle città, è sempre più al centro del dibattito pubblico. Da Milano a Roma, da Firenze a Napoli, il filo rosso che lega i crescenti casi di cronaca è contraddistinto da una specifica parola chiave: violenza. Che sia fisica, verbale o sessuale. Basti pensare che solo pochi giorni fa nel capoluogo campano, in pieno centro, un 14enne ha deciso di festeggiare il suo compleanno sparando sulla folla con una pistola a salve sprovvista di tappo rosso. A Firenze un 91enne è stato rapinato e colpito al volto con schiaffi e pugni da un ragazzo di 26 anni nell'indifferenza totale dei passanti. Riavvolgendo sempre il nastro, il 12 ottobre a Torino una ragazza di 20 anni è stata stuprata da un gruppo di coetanei a una festa tra amici. E l'elenco potrebbe continuare. La situazione è quindi incandescente e la tematica sempre più in cima all'agenda dell'esecutivo. Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, in più occasioni ha ribadito che “la sicurezza delle città, e in particolare delle aree urbane limitrofe alle stazioni ferroviarie, costituisce una priorità di massimo rilievo". Il piano è infatti quello di “continuare ad aumentare la presenza delle forze di polizia nei luoghi che presentano maggiori criticità, incluse le strutture ospedaliere e le aree commerciali”, non dimenticando però anche l'aspetto culturale: “Serve agire per combattere il degrado e la crescente emarginazione sociale che alimentano fenomeni di illegalità e insicurezza”, ha rimarcato il ministro. Tra gli strumenti che il governo ha messo sul tavolo c'è anche quello del taser. Poco più di un mese fa lo stesso Piantedosi, al termine della riunione del comitato per l’ordine pubblico a Genova, ha dichiarato che l'esecutivo starebbe pensando di “estendere la sperimentazione del taser anche nei comuni sotto i 20 mila abitanti”. “Si è rivelato uno strumento molto utile per l’intervento operativo. Sono stati 1.350 i casi in cui è stato utilizzato, forse in più della metà è bastata l’esibizione dello strumento per creare dissuasione. Le opportunità di estenderlo saranno valutate”, ha sottolineato. Ma di che cosa si tratta nel concreto? Quali sono i benefici in termini di sicurezza ed economici che derivano dall'uso del dispositivo? Per capirne di più Affaritaliani.it ha interpellato Luca Mascelloni, Country Manager Italia di Axon, azienda statunitense leader nella produzione e distribuzione di tali strumenti. Un colosso di settore che il 30 ottobre farà per la prima volta il suo arrivo in Europa con la tappa romana dell'Axon Roadshow 2023, un vero e proprio tour full-immersion nel mondo tecnologico della "sicurezza".
Allarme sicurezza, Axon: "Taser fondamentali per dissuadere l'atto violento"
Luca Mascelloni, Country Manager Italia di Axon
Innanzitutto, partiamo dalla definizione. Che cosa si intende per arma taser?
“Il taser è un'arma a impulsi elettrici e la sua efficacia è legata all'incapacitazione neuromuscolare. Il funzionamento è simile a quello di un elettrostimolatore di fisioterapia. Una volta individuato, il soggetto viene attinto da due dardi: tra questi passa una corrente di circa 1,2 Milliampere, un'intensità 100 volte minore rispetto a quella generata dalle lucine dell'albero di Natale che è di 160 Milliampere. Ciò che va sottolineato non è tanto la quantità di corrente ma la forma: l'azione del taser fa sì che i muscoli del soggetto attinto abbiano delle contrazioni involontarie, in questo modo per cinque secondi (che è la durata dell'effetto) l'individuo non è in grado di muoversi. Ed è proprio questo breve lasso di tempo che permette agli operatori di polizia di intervenire, allontanando l'eventuale arma o completando l'operazione di sicurezza che stavano portando avanti”.
Spesso però la parola taser viene associata al comune storditore: sono la stessa cosa? Facciamo un po' di chiarezza
"No, sono strumenti che si basano su principi completamente diversi. In primo luogo, lo storditore ha l'obiettivo di infliggere un dolore localizzato a contatto: la corrente che passa è abbastanza forte (oltre 500mila volt) e provoca un dolore molto intenso. In secondo luogo, il taser è uno dei pochi dispositivi esistenti al mondo che registra in maniera incancellabile ogni tipo di azione. Qualsiasi uso viene fatto è infatti documentabile, anche a fini giudiziari".
Restando in tema di luoghi comuni, talvolta sui quotidiani (ma non solo) leggiamo di "persone fermate per strada con taser”. Che cosa c'è di errato in tale affermazione?
"Anche in questo caso cadere nel 'tranello linguistico' è semplice. Il taser è infatti uno strumento che possiamo trovare solo nelle mani delle forze dell'Ordine. Nello specifico, in Italia abbiamo attualmente circa 6mila dispositivi in strada, ripartiti tra: Arma di Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di Finanza. In più un numero è destinato ai poliziotti locali, dislocati in circa venti città".
Veniamo ora al lato più “economico" e pratico. Oltre ai danni fisici ed emotivi, le conseguenze di episodi violenti possono essere molto ingenti (sia per gli agenti che per i civili). In uno studio condotto da Axon con l'Istituto per la società e la sicurezza di Brandeburgo si stima che i costi associati alle aggressioni ai danni degli agenti di polizia sono pari a circa 760 milioni di euro ogni anno (solo in Germania). Un aspetto forse un po' sottovalutato
"Nel momento in cui si verificano atti violenti ci sono costi diretti e indiretti da considerare: i primi sono associati a eventuali danneggiamenti a persone e cose; i secondi riguardano più strettamente l'operatore di polizia che dopo un contatto "violento" può magari ricevere una prognosi di 15 o 20 giorni. Lo stop impatta sia sull'organizzazione che sui costi in senso stretto. Lo studio dimostra che il taser è in grado di ridurre questi costi proprio perché consente di dissuadere l'atto violento fin dal principio, impedendo che poi ci siano tutta una serie di ripercussioni e conseguenze "negative" anche a livello di bilancio".
L'obiettivo del governo, come detto poc'anzi , è garantire una maggiore sicurezza nei centri e nelle periferie delle città. Questo strumento può sicuramente aiutare- nell'immediato- il raggiungimento di tale scopo. Ma, ciò che manca, è forse una formazione informativa-culturale a 360 gradi
"Noi lavoriamo in oltre 100 paesi con 18mila agenti di polizia e collaboriamo con loro proprio perchè la nostra esperienza ci consente di rendere le soluzioni ancora più adeguate al fine di raggiungere tre semplici scopi: garantire sicurezza, tutelare la vita e documentare la verità. Siamo assolutamente convinti che questi strumenti siano in grado di supportare in modo diretto le Forze dell'Ordine e indirettamente anche i cittadini. E in tal senso, la formazione è un elemento cardine per chi agisce sul campo, così come la giusta informazione è un diritto chiave per chi si trova dall'altra parte della barricata".