Economia

"Virus e Borse, annunci positivi. Il motivo? Viene meno l'incertezza"

Lo studio del Covid Crisis Lab della Bocconi

Perché i mercati crescono (sì, crescono) quando arriva un annuncio ufficiale su COVID

Uno studio del Covid Crisis Lab della Bocconi analizza il rapporto tra informazione sulla pandemia e andamento dei mercati e fornisce uno strumento predittivo basato su Twitter, utile a non farsi mai più cogliere impreparati da un crollo finanziario di questo tipo

Gli annunci sul Covid, paradossalmente, fanno bene alla Borse. Nei momenti immediatamente successivi ai quotidiani annunci ufficiali su vittime e contagi, infatti, i mercati borsistici salgono. È quanto emerge da un’analisi condotta nell’ambito del Covid Crisis Lab della Bocconi da Mariano Max Croce, professore ordinario di Finanza e da due studenti PhD, Paolo Farroni e Isabella Wolfskeil. Gli studiosi prendono in considerazioni i mercati di 15 paesi e costruiscono due dataset sulla diffusione delle informazioni sul Covid-19: un dataset che comprende gli annunci ufficiali e uno che comprende i tweet dei grandi organi di informazione (una misura della diffusione di informazione) e i loro retweet (una misura dell’attenzione del mercato per l’andamento della pandemia).

I tre studiosi analizzano la relazione tra diffusione dell’informazione e andamento dei mercati finanziari, dando evidenza scientifica di alcuni trend e facendo alcune osservazioni controintuitive. “La risalita dei mercati nei momenti immediatamente successivi gli annunci”, spiega Croce, “sembra essere dovuta all’effetto di dissipazione dell’incertezza. Quando arriva l’annuncio le Borse reagiscono positivamente perché l’elemento di incertezza viene meno. Nei paesi più colpiti dall’epidemia, tuttavia questo effetto è di brevissima durata: nei 60 minuti successivi le quotazioni scendono, per poi risalire lentamente”. A differenza delle azioni, le quotazioni delle obbligazioni statali non sembrano, invece, essere influenzate dagli annunci, né in senso positivo né in senso negativo.

L’analisi del tono positivo o negativo dei tweet del secondo dataset serve invece agli studiosi per ricavare un indicatore “che rappresenta un buon predittore dell’andamento futuro dei mercati”, continua Croce. “Oltretutto, se in caso di crisi del debito sovrano possiamo monitorare l’andamento del rischio osservando le quotazioni dei credit default swap, per il rischio pandemico non avevamo nessuno strumento”.

Il dataset basato su Twitter comprende migliaia di osservazioni e consente analisi statistiche molto affidabili e veloci: “I tweet rappresentano un termometro in tempo reale del sentimento degli investitori, di conseguenza può essere uno strumento a disposizione del mercato per predire l’andamento delle quotazioni a seconda dell’andamento della pandemia”, afferma Croce. “Proprio per questo, potrebbe rivelarsi utile, in futuro, per non farsi più cogliere di sorpresa da emergenze di questo genere”.