Economia
Tim, “Vivendi è un azionista che zavorra il titolo in Borsa”. I francesi venderebbero la loro quota. Ma solo per 2 mld
L'analista finanziario Antonio Tognoli critica la holding. Il piano dei francesi
Tim-Vivendi, ai corsi attuali la compagnia vale molto meno: circa 900 milioni
Vivendi con il suo 23,7% di Tim è un azionista scomodo. Lo dice l'analista finanziario e Cfo di Sim Antonio Tognoli intervistato da Cnbc. Il motivo? La sua presenza non favorisce la crescita del titolo in Borsa. "Diventa difficile investire - ha spiegato Tognoli- data la presenza di un potenziale venditore (di azioni ndr) della portata del gruppo francese. Dovesse levarsi questo 'tappo', anche solo per una quota residuale, il lavoro che ha fatto l'amministratore delegato Labriola potrebbe riflettersi sull'andamento del titolo in Borsa".
Indubbiamente far salire il titolo Tim in Borsa è una impresa non da poco. Nonostante la riduzione del debito, dopo la vendita della rete, e la presenza tra gli asset di un pezzo pregiato come Tim Brasil le quotazioni sono rimaste inchiodate a circa 0,23 euro per azione con una capitalizzazione di circa 5 miliardi di euro. Un guizzo è arrivato dopo le indiscrezioni di una possibile cordata, smentita dagli interessati Andrea Pezzi e Claudio Costamagna, che avrebbe cercato di reperire capitali per acquistare una quota del 6-7% della quota dei francesi.
Secondo altre indiscrezioni Vivendi sarebbe interessata a vendere in blocco la partecipazione, ma per 2 miliardi di euro, che però ai corsi attuali vale molto meno circa 900 milioni. Il risultato è che il titolo Telecom oggi ha chiuso in ribasso. Da registrare che nei tre mesi, ossia dopo la vendita della rete, il ribasso è del 5,6% e in un anno di oltre il 13%. L'eventuale rialzo di Telecom in Borsa, al momento, è solo una ipotesi degli analisti, ad esempio quelli di Equita, che ipotizzano un target price a 0,34 euro. Ma per raggiungere i 2 miliardi che Vivendi pare volere per il suo 23,7% (pagato circa 4 miliardi) l'azione Telecom dovrebbe praticamente raddoppiare di valore a 0,46 euro per azione.