Vivendi scenderà in Mediaset. Le mosse di Bollorè ai "raggi X" della Borsa - Affaritaliani.it

Economia

Vivendi scenderà in Mediaset. Le mosse di Bollorè ai "raggi X" della Borsa

Il Biscione perde appeal speculativo a Piazza Affari

di Andrea Deugeni
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@andreadeugeni

Cosa farà ora Vincent Bollorè, il presidente e socio di controllo di Vivendi? Come si muoverà il raider transalpino, oltre a presentare ricorso in tutte le sedi possibili contro la delibera dell'AgCom, in Mediaset e in Telecom Italia? Quale fra le due mega partecipazioni italiche, si chiedono gli operatori sul mercato, verrà ridotta al 10% nei prossimi 12 mesi, come richiede l'Authority guidata da Mario Morcellini?

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In Borsa Mediaset chiude a +1,61%, dopo essere stata in rosso per tutta la seduta, mentre Telecom termina a +1,41%. Intanto fioccano le ipotesi sulla possibile strategia che il finanziere bretone sta preparando per portare avanti i propri piani di crescita nel settore tricolore dei contenuti tv.

In Francia, come scrive il maggiore quotidiano economico transalpino Les Echos, sono convinti che, a valle dei ricorsi, Vivendi sia comunque "costretta a ripensare la sua campagna d'Italia". A cominciare proprio da Mediaset. E le ragioni, come convengono molti addetti ai lavori, sono in primis finanziarie.

In più, c'è da tener presente che i francesi paiono aver già deciso nelle settimane scorse, scontando il dictat dell'AgCom. Dall'assemblea del 4 maggio, Vivendi stringerà la propria presa su Telecom, aggiudicandosi la maggioranza del Cda (presidenza - a De Puyfontaine - compresa). E' per questo che forse, già ieri sera, a pronuncia dell'AgCom avvenuta, dalle parti di Cologno Monzese hanno subito stappato le bottiglie del miglior champagne francese (anche perché all'orizzonte, a meno di un accordo in sede arbitrale nei prossimi tre mesi sulla causa Mediaset Premium -  la pay tv del Biscione da 12 anni in perdita - il gruppo italiano potrebbe incassare anche un risarcimento miliardario).

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Contrariamente a quello di Telecom, l'andamento in Borsa del titolo Mediaset è risalito (proprio sull'appeal speculativo dello scontro in atto fra la famiglia Berlusconi e l'ex amico Bollorè) e quindi una cessione potrebbe offrire a Vivendi un'uscita onorabile. Al contrario, rileva il quotidiano francese, "cedere la quota in Telecom non sarebbe un buon affare: Vivendi infatti è il primo azionista con circa il 23,9% e visto l'andamento del titolo (dell'ex monopilista italico, ndr) rischierebbe di perdere soldi vendendo le sue azioni". Una minusvalenza che ai prezzi attuali si aggirerebbe intorno al miliardo di euro (su 1,3 sborsati complessivamente).

Bolloré inoltre, con la nuova strategia messa in campo dall'operatore tlc italiano, "può potenzialmente scommettere su un miglioramento dell'andamento del titolo Telecom Italia nei mesi a venire". E poi, "anche se non lo dice", il raider, uno degli uomini più ricchi di Francia, scrive ancora Les Echos, "probabilmente ha in mente di servirsi di Telecom come braccio armato per fare il suo ingresso, un giorno o l'altro, nel capitale sociale di Orange", il primo operatore tlc francese.

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"Cedendo la sua quota in Telecom al colosso tlc transalpino, e facendosi pagare in azioni Orange, aggancerebbe Vivendi ad un gruppo potente. Le sinergie tra le due società sono evidenti, in particolare per quanto riguarda Canal +, la pay per view di Vivendi" che non naviga in buone acque. Uno scenario di consolidamento europeo condiviso anche dagli analisti finanziari di Equita Sim, visto che "se Vivendi optasse per la cessione di Telecom, è improbabile che la vendita avvenga sul mercato".

Il disegno, però, troverebbe ostacoli al di là e al di qua delle Alpi. Se, per Equita, in Italia Palazzo Chigi potrebbe mettersi di traverso spingendo per un'integrazione Open Fiber-Telecom, secondo Les Echos invece Orange in Francia potrebbe non essere favorevole ad uno scenario di questo tipo e ad un eventuale ingresso nel capitale di Telecom.

"Due anni fa, ci saremmo avventati" su questa operazione, spiega infatti al quotidiano di Parigi una fonte a conoscenza della strategia dell'operatore tlc francese. "Oggi è un dossier allo studio, ma francamente siamo un po' raffreddati dal futuro ingresso di Free e di Enel, tramite Open Fiber, sul mercato tlc italiano". Difficile inoltre, scrive ancora il quotidiano di Parigi, "immaginare che Orange accetti di far entrare Vivendi nel suo azionariato. Orange gli preferisce ampiamente Bouygues Telecom con il quale già ci sono stati diversi tentativi di avvicinamento".

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E il matrimonio riparatore? Per gli addetti ai lavori, con la delibera Agcom dovrebbe essere più chiaro il contesto entro cui ricercare un eventuale accordo. Fino a ieri, i tentativi di ricomposizione erano limitati ai contatti tra gli avvocati che, su invito del giudice Vincenzo Perozziello (presso cui pende la causa civile per il mancato rispetto del contratto su Mediaset Premium), hanno fatto richiesta di mediazione presso la Camera arbitrale di Milano.

La famiglia Berlusconi, a questo punto, ha maggiore forza negoziale, ma è improbabile, come sottolinea anche Les Echos, che la coabitazione, dopo gli sgarbi dei mesi scorsi, possa risolversi in modo pacifico. Secondo gli analisti di Mediobanca Securities, che non ritengono praticabile un takeover ostile da parte di Parigi su Mediaset, qualche indicazione concreta sulle mosse future dei francesi potrebbe arrivare al termine del prossimo Cda di Telecom, in programma mercoledì 3 maggio. Nel frattempo, cautela a Piazza Affari. "In attesa dei rimedi che saranno decisi da Vivendi è probabile che l'incertezza continui a penalizzare in Borsa i titoli del Biscione e dell'ex monopolista", spiegano infine da Icbpi.