Voucher, in arrivo stretta sui ticket. Dilemma delle micro-imprese per Poletti - Affaritaliani.it

Economia

Voucher, in arrivo stretta sui ticket. Dilemma delle micro-imprese per Poletti

Due proposte in campo sui voucher

Governo in cerca di una sintesi sui voucher e che eviti possibilmente il referendum della Cgil che mira a far archiviare il boom di 133 milioni e 826 mila buoni venduti nel 2016. Oggi la "commissione dei 9" alla Camera proverà a fare sintesi su un testo che possa mettere d'accordo tutte le forze politiche. Ma non è detto che si trovi la quadra, visto il calendario fitto e la presenza del premier Gentiloni in Aula sui temi europei. Il governo d'altro canto scommette sul tavolo con i sindacati, previsto per domani. E non esclude di usare l'arma del decreto legge, veloce quanto basta per fermare le urne.

Lo spirito dell'intervento del governo Gentiloni è quello di ridisegnare la cornice normativa dell'impiego dei voucher limitandoli ai lavoretti occasionali per convincere il sindacato di Susanna Camusso che ha chiamato gli iscritti a manifestare a Roma in piazza del Popolo l'8 aprile a ritenersi soddisfatta e a non procedere con la richiesta di abolizione per la quale ha raccolto un milione di firme. Come spiega Repubblica, ci sono due proposte sul tavolo.

La prima, stesa dall'ex ministro del Lavoro Cesare Damiano e da Patrizia Maestri, relatrice Pd del testo unificato, prevede di consentire l'uso dei voucher solo alle famiglie per pagare badanti, baby sitter, colf, lavoretti di giardinaggio, con tetto ribassato a 5 mila euro all'anno per voucherista (dai 7 mila attuali). Con appena tre eccezioni: la pubblica amministrazione per gestire calamità naturali o manifestazioni straordinarie, i piccoli Comuni per retribuire disoccupati o disabili impegnati in operazioni di pubblica utilità, studenti e pensionati per vendemmie o raccolte nelle campagne.

Restano fuori i settori che hanno registrato il boom di utilizzo dei voucher, dove lo strumento è stato utilizzato per regolare le forme di lavoro: industria, commercio, edilizia, turismo, servizi. L'altra proposta sul tavolo di Gentiloni, caldeggiata da un pezzo della stessa maggioranza, ovvero l'Ncd, e dalla Lega: ricomprendere anche le imprese con zero o un dipendente. Scelta che farebbe rientrare nell'universo degli utilizzatori circa il 60% del totale dei soggetti economici, distribuiti perlopiù in quesi settori presi finiti nella lista nera della Camusso come i servizi, commercio, alberghi, trasporti, industria e costruzioni.

Di fatto, quindi, cambiando poco o nulla. Si cerca una mediazione magari introducendo dei correttivi per limitarne gli abusi come il limite economico più forte dell'attuale (2 mila euro in capo a ciascun committente) oppure tetti di giornate o anche ore per l'utilizzo. Un quadro che però non farebbe deporre le armi alla Cgil che infiammerebbe la campagna elettorale di primavera proiettando al centro della discussione i temi del lavoro.