Voucher, referendum il 28 maggio: le contraddizioni della Camusso e della Cgil
Referendum voucher 2017: le dichiarazioni contrastanti di Susanna Camusso sui voucher
Referendum voucher 2017: tutte le contraddizioni della Camusso e della Cgil
L’Italia è un Paese strano in cui ormai tutto è accettabile ma soprattutto tutto è accettato.
Prendiamo il caso dei voucher per cui è stata fissata la data del referendum del 28 maggio voluto dalla Cgil.
Boeri, presidente dell’Inps, ha fatto notare che si tratta di una iniziativa ipocrita perché il primo ad usare i voucher è proprio la Cgil insieme alla Cisl e ai sindacati.
Risposta di Susanna Camusso, leader della Cgil, “li usiamo poco”.
Ma è mai possibile che in Italia si sia giunti ad accettare che il segretario del maggiore sindacato italiano possa affermare contraddizioni di questa portata e mostrare tale ipocrisia e fare finta di niente?
Proprio grazie a questi comportamenti sconsiderati che comunque la gente ascolta si apre la strada anzi una vera e propria autostrada ai populismi che promettono -a parole- di cambiare tutto e di abbattere tutto.
In tempi normali, in tempi civili, in Paesi civili, la Camusso sarebbe stata fatta dimettere in un attimo ma non ora, non qui.
E parimenti ci si chiede perché mai la gente si allontani dalla politica.
Perché non si danno risposte su queste macroscopiche contraddizioni?
Oltretutto senza l’accorpamento con le amministrative lo Stato spenderà 300 milioni di euro in un periodo di vacche non magre ma magrissime, di tagli sociali e di crisi che non vuole passare.
Finché non si recupererà non dico il senso morale ma il senso comune l’Italia sarà destinata a precipitare sempre più giù per la delizia e gloria di chi punta allo sfascio per accaparrarsi tutto (e fare lo stesso se non peggio).