Economia
Inflazione e tassi, Wall Street ancora attraente: ecco dove investire
Il commento di Simone Obrizzo, Junior portfolio manager azionario, AcomeA SGR
Sebbene i dati macro e le aspettative sui risultati societari sembrino lasciare poco spazio potenziale, non esiste attualmente nessun paese posizionato meglio degli Stati Uniti per innovazione e produttività. Ritengo che una importante esposizione al Paese debba essere mantenuta per la resilienza che ha dimostrato negli anni e il suo potenziale intrinseco in termini di crescita. Tuttavia, è importante selezionare le società usando un approccio bottom-up per non esporsi a eccessivi rischi macroeconomici indesiderati.
Vediamo valore in particolare nei settori della Tecnologia, dell’Healthcare e dei Financials. Nei mesi successivi sarà da valutare se incrementare l’esposizione al settore delle Utilities per la sua natura difensiva, per il suo sconto rispetto all’indice S&P 500 e per la crescita strutturale nella spesa per infrastruttura ed energia rinnovabile.
In conclusione, i dati macroeconomici rimangono a oggi positivi e, anche dal lato delle società, nelle “earnings calls” sui risultati del secondo trimestre, la parola “recessione” è stata citata il 50% in meno rispetto al primo trimestre del 2023, a segnalare quindi il buon momento. Nei prossimi mesi ritengo che la normalizzazione dell’inflazione possa ancora spingere il multiplo più in alto ma che per avere il prossimo mercato rialzista serva l’effettiva materializzazione della forte crescita degli utili. Bisognerà quindi prestare attenzione alla marginalità delle aziende, alla luce del ritardo della trasmissione della politica monetaria, dei più alti costi del capitale e del potenziale deterioramento del potere di acquisto dei consumatori.
*Junior portfolio manager azionario, AcomeA SGR