Economia

Wind Tre: blocca trasferimenti obbligatori e punta a valorizzare le torri

Domani l'incontro con i sindacati a Roma

 

Primo segnale positivo nella trattativa tra Wind Tre e i sindacati sul piano di riassetto aziendale presentato due mesi fa. Domani, secondo quanto apprende Radiocor, l'azienda comunicherà, nell'incontro con i rappresentanti territoriali a Roma, che i trasferimenti dalla Capitale a Milano, osteggiati dalle sigle, non saranno obbligatori ma avverranno solo su base volontaria e per la sola attività di 'Planning e control' dove lavorano 50 persone. I trasferimenti potenzialmente avrebbero potuto riguardare l'intero settore Finance che conta 200 dipendenti. Proprio il tema trasferimenti era tra gli aspetti del piano che ha portato alla rottura del tavolo di trattative con i sindacati e allo sciopero dell'11 aprile. Successivamente, invece, in sede ministeriale, si sono poste le basi per una gestione condivisa del riassetto e, dunque, per la riapertura del dialogo. Nessuna novità invece sul fronte degli altri punti salienti della riorganizzazione, ovvero la ventilata vendita dei data center e l'ipotesi della creazione per le torri della newco "Pisa" da vendere al 49 per cento. Anzi, sul fronte delle torri (Wind Tre ne ha circa 7mila) l'azienda, secondo quanto si apprende, esplora tutte le opportunità presenti nel mercato con l'obiettivo di valorizzare l'asset. Su torri e data center si terrà un altro incontro con i sindacati probabilmente a giugno. Tornando ai trasferimenti l'attività che sarà svolta a Milano, cioè il 'Planning' e control sarà gestita anche grazie a sistemi di job rotation tra i dipendenti già presenti nel capoluogo lombardo. Rotazione delle funzioni che potrà essere utilizzata anche a Roma per quei dipendenti dell'attività che non si trasferiranno volontariamente a Milano. Tornando al nodo delle torri, secondo alcune fonti, Wind Tre guarderebbe a tutto il panorama del mercato, compresa l'ipotesi di una collaborazione con Tim e Vodafone che stanno trattando per mettere a fattor comune le loro infrastrutture. Ma, come sottolineano altre fonti, non sembra questa la strada maestra per valorizzare al meglio le circa 7mila torri del gruppo Wind Tre.