Economia
Yoox Net-a-Porter Group cala dopo i dati 2017, ma gli analisti sono ottimisti
Ynap chiude il 2017 a +17% ma i risultati sono apparsi leggermente al di sotto delle previsioni e il titolo subisce una nuova battuta d'arresto
Yoox Net-a-Porter Group cresce nel 2017, ma meno delle attese
Yoox, il portale di e-commerce del settore moda fondato e guidato da Federico Marchetti, ha chiuso il 2017 con ricavi netti per 2,1 miliardi di euro, in crescita del 16,9% su base organica (ovvero dell'11,8% senza considerare l'effetto cambio), sostanzialmente in linea con le previsioni, ma con un andamento nel trimestre meno brillante, con ricavi pari a 575 milioni con una crescita organica del +13,2% (+11,5% a cambi costanti) appena al di sotto delle previsioni di mercato.
Yoox chiude il 2017 con 2 mld di fatturato, ma i risultati sono al di sotto delle previsioni: Marchetti aveva messo le mani avanti
Marchetti, per la verità, aveva già preannunciato che sul trimestre avrebbe pesato un effetto negativo non ricorrente legato alla temporanea riduzione dell'assortimento di prodotto su The Outnet, legato alla migrazione dei centri logistici, e in una nota ribadisce che nel frattempo la situazione si è "pienamente" risolta.
Guardando alle diverse aree geografiche, la crescita di Yoox Net a Porter continua di buon passo in Asia Pacifico (355,8 milioni di ricavi netti in tutto l'anno, +22,2% a cambi costanti), in Italia (142,6 milioni, +14,3%) e nel Regno Unito (286,8 milioni, +13,7%), mentre è leggermente meno brillante nel resto d'Europa (548,6 milioni, +12,0%) e in Nord America (che comunque resta il principale mercato di sbocco con 632,2 milioni di ricavi, +12,8%).
Yoox cresce, ma meno del previsto. Analisti fiduciosi: debolezza da sfruttare
Gli analisti, nonostante numeri a malapena in linea con le attese ufficiali, sono apparsi quasi tutti ottimisti e se Banca Akros ha limato il target price da 34,4 a 34 euro per azione (confermando però il proprio "hold", mantenere in portafoglio), per tener conto di un andamento dei cambi meno favorevole, Jp Morgan ha confermato un rating "overweight " (sovrappesare) e il target di 27 euro per azione, Jefferies un "buy" (acquistare) con target a 38 euro, Barclays ha ritoccato il prezzo obiettivo da 27,25 a 27,3 euro, Deutsche Bank un "buy" con obiettivo a 35 euro.
E poi ancora: Mediobanca Securities, confermando il proprio "outperform" (farà meglio del mercato) e il prezzo obiettivo di 39 euro ha ribadito di considerare "l'equity story di Yoox Net a Porter intatta e le prospettive di crescita del gruppo sane", tanto da suggerire agli investitori di approfittare di eventuali debolezze del titolo in borsa come "occasioni d'acquisto", mentre Kepler Cheuvreux ha ribadito il proprio "hold" (con target a 31 euro) e Banca Imi un "add" (incrementare) con prezzo obiettivo fissato a 32,3 euro.
Yoox, il titolo in borsa: il mercato risente ancora del profit warning
Eppure, nonostante il coro degli analisti, il mercato non sembra particolarmente entusiasta dei risultati e delle prospettive del gruppo di Marchetti: ai livelli attuali (attorno ai 29,4 euro per azione), il titolo in borsa si muove appena un 3,5% sopra i livelli di 12 mesi fa ed oltre il 12,5% al di sotto di dove si trovava tre mesi or sono: fatale a Yoox Net a Porter sembra essere stata proprio la diffusione dei risultati dei primi 9 mesi del 2017, ma soprattutto il "profit warning" emesso in quell'occasione.
Marchetti infatti precisò di prevedere una crescita dei ricavi netti nella parte bassa della forchetta indicativa (crescita tra il 17% e il 20%) formulata nell'ambito del Piano Strategico e un margine sui ricavi netti in linea con quello del 2016 (ipotesi che come si è visto sopra si sono rivelate più che corrette) e gli analisti avevano subito limato le proprie previsioni su fatturato e utili del gruppo, innescando una decisa presa di profitto sul titolo (che chiuse la seduta successiva alla diffusione dei risultati in calo del 9,93%).
Azioni Yoox: i multipli restano elevati anche a questi livelli
Da notare che anche ai livelli attuali Yoox Net a Porter non può dirsi esattamente "regalato": con un utile per azione di 27 centesimi, il rapporto prezzo/utili (P/E) è infatti sopra le 108 volte, mentre rispetto alle vendite degli ultimi 12 mesi (P/S) è pari a circa 2 volte. Tra i suoi competitor, solo la britannica Asos ha multipli simili o superiori, con un P/E di 89 volte e un P/S di 3 volte, ma Asos nell'ultimo anno è salita del 23% sul listino di Londra. La svizzera Dufry (+7% circa nell'ultimo anno in borsa) presenta invece un P/E attorno a 92 volte e un P/S di circa una volta, mentre la norvegese XXL (che negli ultimi 12 mesi è calata del 7% in borsa) ha un P/E di sole 25,5 volte e un P/S di 1,5 volte.
Se poi si volesse raffrontare i multipli del gruppo di Marchetti con quelli di qualche concorrente "vecchio stile" la distanza sarebbe ancora più marcata: nel caso di Moncler, ad esempio, a 25,4 euro il titolo, in rialzo del 45% rispetto a 12 mesi fa, viene valutato meno di 31 volte i suoi utili, anche se quasi 6 volte le vendite degli ultimi 12 mesi, mentre Brunello Cucinelli (+25% abbondante nell'ultimo anno in borsa) vale circa 47 volte i suoi utili e meno di 4 volte le vendite.
Yoox, il titolo rivedrà quota 35 euro?
Così se Yoox Net a Porter a questi prezzi potrebbe essere una interessante occasione d'acquisto, pure le alternativa non sembrano mancare agli investitori. Marchetti dovrà dunque trovare il modo di riconquistare il fascino che sembra aver perduto da qualche tempo se vorrà vedere il titolo riavvicinarsi a quei 35 euro già sfiorati a inizio 2015 e poi riagguantati brevemente nel dicembre 2015, che oggi appaiono a molti analisti un traguardo non così improponibile ma da cui il titolo continua a tenersi a distanza di sicurezza ormai da un paio d'anni.