Spettacoli

Ascolti Tv Auditel: perché la Dottoressa Giò è un grande successo mediatico

Marco Zonetti

Da giorni e giorni non si parla d'altro che della fiction di Barbara D'Urso, che - nel bene e nel male - stravince contro i detrattori

La Dottoressa Giò, tornata in Tv su Canale 5 in prima serata dopo vent'anni, è sulla bocca di tutti. Neanche  serie televisive cult come Il Trono di Spade o House of Cards generano un tale tourbillon di articoli, servizi televisivi, pezzi lusinghieri o al vetriolo, post sui social network come la fiction interpretata da Barbara D'Urso.

Oltre tre milioni di spettatori per una serie sospesa da vent'anni non è decisamente un risultato di poco conto, e per giunta in onda contro il calcio su Rai1, il ritorno di una serie televisiva di successo su Rai2, La Porta Rossa, e il film Il Divo del premio Oscar Paolo Sorrentino su Rai3, nonché su La7 l'ospitata di Matteo Salvini a Non è L'Arena. 

Ascolti non clamorosi, certo, ma la partenza è stata comunque molto buona, in perfetta linea con la media di rete tanto da meritarsi le lodi del direttore di Canale 5 Giancarlo Scheri. E senz'altro la Dottoressa Giò si è rivelata vincente per il dibattito mediatico che ha generato (e che continua a imperversare), giovando a Barbara D'Urso e a Canale 5 (nel mondo dello spettacolo e del marketing non esiste pubblicità negativa, e il cliché "Purché se ne parli" è sempre valido). Domenica sui social si parlava solo della D'Urso e di Giò, e tra dibattiti tra fan sfegatati e detrattori, tra complimenti e sfottò, Barbarella spopolava e faceva il bello e il cattivo tempo.

Nata quando i social network neanche esistevano e ricomparsa dopo ben vent'anni di assenza, la Dottoressa Giò ha dominato (e domina) la Rete, contribuendo a far parlare ulteriormente - come se ve ne fosse bisogno - della sua protagonista Barbara D'Urso, già dilagante in Tv, sui giornali, su Internet. Imprescindibile potenza mediatica perennemente sulla cresta dell'onda, alla faccia (e con la complicità involontaria) di chi le vuol male.