Spettacoli

Caso Luigi Favoloso, il giudice de Gioia: “Non si scherza con la giustizia"

Francesco Fredella

L’esordio è di quelli a gran voce. “Con la giustizia non si scherza”, commenta il giudice Valerio de Gioia a proposito del caso Luigi Favoloso, l’ex di Nina Moric di cui si erano perse le tracce da giorni. La madre, lo ricordiamo, aveva denunciato la scomparsa alle Forze dell’Ordine: suo figlio Luigi, secondo il suo racconto, si sarebbe allontanato di casa senza documenti, soldi e cellulare, alla fine di dicembre scorso. La madre di Favoloso, però, ha ritirato la denuncia nonostante si fosse messa in moto la macchina della cronaca in tv e sui giornali per cercare l’ex della Moric. Soltanto pochi giorni fa Favoloso ha rotto il silenzio -  durato diversi giorni - con un video pubblicato dall’Armenia. E’ vivo e vegeto. Per fortuna. 

Ma adesso analizza la faccenda (molto complessa) il giudice de Gioia. Che spiega tutto chiaramente: “Se dovesse essere stato tutto inventato, astrattamente, in questa vicenda può ipotizzassi il reato di procurato allarme presso l’autorità (art. 658 cp) perché chiunque, annunciando pericoli inesistenti, suscita allarme presso l’Autorità, è punibile con l’arresto fino a 6 mesi o con l’ammenda”. Poi il giudice de gioia, brillante quarantenne di origini pugliesi, continua: “Laddove, invece, sia stata rappresentata in querela una condotta integrante un reato allora potrebbe ipotizzarsi la ben più grave ipotesi di Simulazione di Reato: l’art. 367 cp punisce chiunque con un atto (querela, istanza o denuncia) diretta all’Autorità giudiziaria o ad altra Autorità che ad altra abbia obbligo di riferirle afferma falsamente essere avvenuto un reato - simula le tracce di un reato - è punito da uno a tre anni. Anche se la madre di Favoloso ha ritirato la denuncia di scomparsa, tecnicamente non vale come “ritrattazione”. In altri termini: il procedimento (iter giudiziario) se dovesse iniziare, andrebbe comunque avanti a carico di chi avrebbe simulato il reato”.