Spettacoli
Frente a Guernica, la recensione di Affari. Un viaggio tra arte e disumanità
La pellicola dei registi Gianikian e Ricci Lucchi ad ogni fotogramma apre delle porte su nuovi mondi, spesso inediti, feroci e a tratti magici
E Gianikian e Ricci LUCCHI, FOTOGRAMMA DOPO fotogramma ce la fanno vedere in tutto il suo scempio la disumanità della guerra e della sopraffazione, ci mostrano chiaramente chi sta fuori dall’umanità. I nostri artisti dipingono un’opera immensa. Il bambino zingaro che chiede l’elemosina ad un occidentale, il bambino con tantissimi capelli e tantissime disperazioni, il bambino adolescente che lucida le scarpe allo stesso occidentale che poco prima ha dato l’elemosina ad un altro bambino.
Ecco che il lustrascarpe ha il sorriso dell’adulto mentre gli pulisce le scarpe, nello sguardo la purezza dell’infanzia, nel corpo l’adulto in divenire. E’ sottomesso all’occidentale, pulisce, lucida le scarpe, ma sorride all’obiettivo di chi lo sta riprendendo, un sorriso di sottomissione, di imbarazzo, di chi la sa già lunga sulla ferocia degli uomini?
Ma riparto dall’inizio, vale a dire dal titolo del nuovo film di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, FRENTE A GUERNICA (VERSIONE INTEGRALE), chi almeno una volta nella vita non si è trovato di fronte ad un’opera d’arte alla ricerca di emozioni, sensazioni, letture. Di solito i più curiosi davanti ad un’opera d’arte ricorrono ad una guida o a un’audioguida, molti invece si lasciano trasportare dal proprio istinto e guardano l’opera spesso increduli, meravigliati, spaesati, distratti o persino annoiati… ma cosa succede quando due maestri del cinema d’avanguardia si trovano di fronte a Guernica, di fronte all’opera di Picasso che ha un nome che evoca volti femminili, bellezze pittoriche? E invece quel lavoro racconta un dramma, la guerra civile spagnola, la distruzione dei fascisti di una città nel cuore della Spagna. Il film di Gianikian e Ricci Lucchi permette allo spettatore, sia del quadro che del loro lavoro cinematografico, di squarciare la tela di Picasso.