Spettacoli
Il film capolavoro “Rapito” di Bellocchio trionfa ai Nastri d’Argento
Stanchi delle rievocazioni del periodo fascista e dintorni, Bellocchio ha scelto di tornare su un fatto di cronaca avvenuto a Bologna nel 1858
Il film capolavoro “Rapito” di Bellocchio trionfa ai Nastri d’Argento. Se fosse stato girato da Spielberg quanti Oscar avrebbe vinto? Analisi
Stavolta Bellocchio, con il suo ultimo film “Rapito”, ha firmato un capolavoro. Ha scelto un tema insidioso e poco battuto: quello dell’Italia governata dalla Chiesa cattolica che imponeva il potere temporale, al pari di quello esercitato dagli Stati.
Stanchi delle rievocazioni del periodo fascista e dintorni sempre al centro dal dibattito nostrano, Bellocchio ha scelto di tornare a un periodo molto precedente riportando alla luce un fatto di cronaca accaduto a Bologna nel 1858. Il giovanissimo Edgardo Mortara viene prelevato con la forza dalla sua famiglia ebrea per obbligarlo a una educazione cattolica.
Il motivo? Edgardo, a pochi mesi di vita, aveva ricevuto il battesimo da una solerte governante per alleviarlo dalla sua malattia con il rischio di morte. Sembra un fatto banale, inconcepibile agli occhi di oggi, però non è nemmeno così lontano da quanto certe religioni impongo con precetti e obblighi.