Spettacoli

A Roma il "Grido" dei lavoratori dello spettacolo per un Nuovo Rinascimento

Eduardo Cagnazzi

Alla manifestazione hanno partecipato gli operatori del settore e della cultura: artisti, tecnici, organizzatori e maestranze della grande famiglia delle arti

Al “Grido per un nuovo rinascimento” e nel rispetto delle norme vigenti in materia di sicurezza e salute, artisti e lavoratori del mondo dello spettacolo e della cultura si sono ritrovati a Roma per dar vita ad una suggestiva messinscena.  

La manifestazione nasce su iniziativa di un nucleo famigliare ma anche artistico, in una convivenza coatta causa quarantena, che ha poi coinvolto un nutrito numero di operatori del mondo dello spettacolo e della cultura: artisti, tecnici, organizzatori e maestranze tutti uniti nella grande famiglia delle arti, per accendere i riflettori sui tanti professionisti del settore messi a dura prova, già prima dell'emergenza coronavirus, e oggi alle prese con ancora più gravi difficoltà economiche. 

Il titolo del progetto “Grido per un Nuovo Rinascimento” nasce da dialoghi sulla crisi e sulla necessità di ripartire in maniera migliore con il direttore generale Cultura e turismo della Regione Puglia, Aldo Patruno.

Uno spettacolo insolito ed emozionante che ha preso il via sulle note di Bach eseguite dal violoncellista Luca Pincini ed è proseguito sulle musiche scritte, orchestrate, dirette e prodotte dal Maestro Stefano Mainetti che per l’occasione ha dato vita ad una colonna sonora originale con richiami ai grandi temi musicali del cinema. Sulle sue note e sulla video arte di Leandro Summo e uno speciale lavoro interattivo con il danzatore Giordano Orchi, i corpi dei danzatori diretti da Milena Zullo hanno aperto alle letture di Lino Guanciale che ha dato voce ad artisti, scrittori e pensatori che hanno fatto la storia della Cultura. L’attore ha concluso con un omaggio ad Ezio Bosso che nella sua ultima intervista aveva parlato della musica come un bisogno primario dell’uomo. Su questa premessa ha spiccato il volo Elisa Barucchieri che con la cantante italo-turca Yasemin Sannino hanno dato vita ad un passo a due d’eccezione tra danza aerea e canto. Un abbraccio simbolico che è stato suggellato come l’unione eterna tra l’Uomo e la Cultura da Stefano Fresi e Cristiana Polegri. In un crescendo di intensità IaiaForte e Monica Nappo, intervallate da un momento speciale di danza con protagonista l’étoile Luciana Savignano, hanno prestato la loro voce a emozionanti letture su musica.Durante questa prima parte dello spettacolo, a poco a poco, le maestranze presenti hanno presentato il loro lavoro, montando scene, preparando costumi e trucchi... Il mondo dello spettacolo prende vita e forma. É arrivato, poi, l’intervento di FrancescoColella con “La marcia dei mestieri” durante la quale le diverse categorie sono state presentate e hanno sfilato. Successivamente, Maurizio Donadoni ha letto il Manifesto del "Grido" scritto a tre mani da Stefano Mainetti, Stefano Reali, Elena Sofia Ricci, e che è un grido di dolore dell’intero mondo dell’arte. A seguire l’attrice PaolaMinaccioni ha svelato ai presenti tutti gli aspetti dell'arte. Un potente countdown introdotto da Elena Sofia Riccipresentato tra battaglie di stuntmendi EA STUNTe uno spettacolare volo ha indicato il posizionamento dell’Italia al quart’ultimo posto in Europa, con lo 0, 8% di investimento del PIL.

Un finale spettacolare tra danza a terra e danza aerea della compagnia ResExtensae del danzatore Luca Russo diretto da Dino Verga, ha infine portato tutti dalla rinascita al Nuovo Rinascimento, sulla vocedi Tommaso Ragno, “Arte non è ciò che il Mondo è, arte è ciò che il Mondo diventerà!”.

I testi dell’evento sono stati scritti o compilati appositamente per l’occasione: oltre al manifesto del Grido, hanno contribuito Luca di Fulvio, Monica Nappo, Paola Minaccioni, Stefano Fresi, Lino Guanciale, Elisa Barucchieri.

Elena Sofia Ricci, inoltre, racconta : “[Il grido] è partito da un gruppo di artisti, di amici, di congiunti perché eravamo in quarantena, sentendoci, sentendo i colleghi, sentendo gli amici, i lavoratori […] persone che sono precipitate in un baratro perché la crisi era precedente alla pandemia, era molto molto grave da prima della pandemia perché poco si investiva in Italia in cultura sebbene sia cresciuto negli ultimi quattro anni, eravamo quasi ultimi con lo 0,8%, cioè è veramente niente. E questo ha generato una serie di ritardi sui pagamenti, una voragine di povertà precedente al Covid.IlCovid ha fatto venire tutti i nodi al pettine, alcune categorie sono del tutto prive di ammortizzatori sociali, e molta gente non sa come dare da mangiare ai propri figli, a pagare gli affitti, non sa come pagare i mutui. Il dolore che ho sentito ci ha fatto riflettere su quale fosse veramente il problema. Speriamo che questo fiore a cui abbiamo dato vita quest'anno, si trasformi in un albero che fiorisca ogni anno di più. E speriamo che piano piano si capisca che la cultura è il nostro petrolio e che è l'unica possibilità che abbiamo di diventare "liberi pensatori " come diceva la grande Rita Levi Montalcini”.

La coreografa Elisa Barucchieri, che assieme a Elena Sofia Ricci, sua sorella, e Stefano Mainetti, suo cognato, ha avviato il progetto, ha cosí descritto il progetto: “Abbiamo ‘danzato sulle macerie’. Tutti insieme: dall’acrobata al videomaker. Eravamo là. E l’emozione era un battito unico, potente, palpabile nell’aria. Simbolicamente, il nostro magnifico palazzo di arte, emozione e bellezza, che da anni soffriva di gravi problemi strutturali ad ogni livello, con il terremoto Covid, è crollato. È macerie.  Ma queste sono macerie preziose, uniche, fondamentali. Vanno salvate. E con queste, ora, possiamo ricostruire. Però questa volta con una nuova visione più giusta e più allineata all’Europa, e al ruolo che le arti hanno in una società sana. In questo lockdown abbiamo capito, uniti, quanto profondo fosse il dolore, quanto profonde fossero le crepe che stavano intaccando ogni azione culturale e artistica in questo paese, quante fossero le macerie dell’arte in Italia. Ora abbiamo la necessità di ricostruire, ma abbiamo l’opportunità, e il dovere, di costruire. Costruire il Nuovo Rinascimento”.

Stefano Mainetti spiega: “La colonna sonora di “Grido, per un nuovo Rinascimento” manifestazione organizzata con il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali, per sollecitare un maggior impegno nel sostenere arte, cultura e spettacolo italiano, da parte delle istituzioni preposte, è stata un’avventura eccezionale, letteralmente fuori dal comune. Ho composto parti originali e ho orchestrato brani del mio repertorio sinfonico, lavorando fianco a fianco con grandi artisti che mi hanno motivato e spronato con la loro creatività. Il percorso mi ha ricordato da vicino il melodramma Italiano, dove diverse forme d’arte concorrono per produrre un risultato superiore alla somma delle parti. Musicisti, danzatori, attori, visualartists e tutte le categorie dei lavoratori dello spettacolo, in poco più di mezz’ora abbiamo cercato di dare voce, un “Grido”, al comparto dello spettacolo italiano. Una kermesse unica nel suo genere, con la speranza di comunicare a tutti e senza polemiche, le nostre necessità, la nostra passione e la nostra urgenza.”

Massimo Ghini ha affermato: “Lo spettacolo in generale sta soffrendo da tanti anni. Siamo arrivati al grido perché prima può iniziare col borbottamento, la protesta, la protesta più forte e l’ultimo stadio è quello del grido. Grido anche se può sembrare un titolo roboante in realtà rispetta una situazione che stiamo vivendo a tutti i livelli. Noi siamo qui a rappresentare cinema, teatro, televisione, doppiaggio, danza, musica…Il Grido nasce proprio dal fatto che questa pandemia mondiale ci ha ridotto in una condizione devo dire mai vista, mai immaginata se non durante la seconda guerra mondiale credo, e dall’altra parte fa saltare agli occhi di tutti la mancanza, per esempio nel mondo artistico di un progetto, di una organizzazione”.

Stefano Fresi ha aggiunto:  “È un grido non violento ma sincero, profondo e sentito di tutto il mondo dello spettacolo, di tutto il mondo della cultura perché parliamo anche di danza, di letteratura, di tutto, non è solo il cinema, non è solo il teatro che si sta muovendo perché c’è bisogno di aiutare questa azienda, che è un’azienda che produce fortemente, un’azienda fortemente in attivo che per un euro che prende, tre ne restituisce quindi bisogna aiutarlo perché lo spettacolo è un gruppo di persone, tantissime famiglie, centinaia di migliaia di famiglie che lavorano nello spettacolo”.

Claudia Gerini dichiara: “Penso che [questo grido] fosse necessario. Grazie all’emergenza Covid perché si sono così un po’ risvegliati tanti animi. Noi non abbiamo tutele, non siamo riconosciuti, ma non parlo solo di attori perché è molto importante che le persone capiscano che non siamo solo noi in prima linea ma accanto a noi ci sono tantissimi tecnici a cominciare da le maestranze, elettricisti, sarti, parrucchieri, truccatori e tutti quelli che stanno dietro allo spettacolo”.

La produzione dell’evento è stata curata da Mosaico Studioin collaborazione con la compagnia di danza Res Extensa.

“Oggi realizzare cultura è sempre più difficile”, commenta Felice Castrignanò, architetto e ceo di Mosaico Studio. “Noi come azienda investiamo in operazioni di questo tipo perché pensiamo che solo facendo ripartire la Cultura in questo Paese sia possibile pensare ad una ripresa economica. È necessario essere consapevoli che senza investimenti in cultura muore anche l’economia. D’altra parte servono risorse private e pubbliche in questo settore per far sì che arte e bellezza possano realizzarsi attraverso il lavoro di tutti: artisti, maestranze e professionisti”.

Tra i personaggi che hanno partecipato all’iniziativa si segnalano anche le adesioni di Ferzan Ozpetek, Maria Pia Calzone, Giorgia Cardaci,  Diana Del Bufalo, Camilla Filippi, Anna Foglietta, Ludovico Fremont, Massimiliano Gallo, Paolo Genovese, Fabrizio Gifuni, Vittoria Puccini, Andrea Roncato, Fabrizia Sacchi, Claudia Gerini, Pino Quartullo,  Giulia Elettra Gorietti, Irene Ferri, Massimo Ghini, Matilde Gioli, Tosca D’Aquino, Francesca Chillemi, Aldo Signoretti, Roberto Perpignani, Marco Mattolini, Alessandro Molinari, Stefano Caprioli, Riccardo Giagni, Pasquale Catalano, Fabrizio Fornaci,  Claudio Messina, Goffredo Gibellini e moltissimi altri.

Per le coreografie di Milena Zullo hanno danzato i primi ballerini e solistiMauro Carboni, Chiara D'Angelo, Anna Manes, Azzurra Schena, Raffaele Scicchitano.

I danzatori di ResExtensa sono Alessia Abiuso, Andrea Biagioni, Lucia della Guardia, Miriam della Guardia, Nico Gattullo, Giordano Orchi, Giovanna Pagone, Federica Panzeri, Germana Raimondo, mentre i rigger e porteur sono Alessandro Catacchio, JuriCatacchio, Carmine Cesarano, Francesco Scardigno, Marianna Tozzo.

Speciali costumi di scena sono stati portati dai costumisti Alessandro Lai e Carlo Poggioli mentre la spettacolare gonna sipario è stata realizzata da Angela Gassi. Le scenografie sono di Livia Borgognoni. La cura delle luci è stata di Marco Carosi, per la regia delle riprese, Stefano Gabriele. Gli allestimenti, le tecnologie e il supporto tecnico sono stati forniti da Botw.

All’iniziativa hapartecipato la Scuola “Centro Danza Il Balletto” di Susanna Bucci e Serena Stefani, con le allieve Giorgia Bresciani, Anna Coltellacci, Elena Toresi e la piccola Matilde Feliciano.

Ogni singola persona presente, oltre agli artisti anche organizzatori, tecnici, rigger, porteur, fonici, backliner, datori luce, video assistant, si è donata completamente con la sua maestria, per far sì che il sogno del riconoscimento del nostro valore, condiviso da tutti nella grande famiglia dei lavoratori dello spettacolo, diventasse un grido di energia verso un possibile futuro migliore. 

La manifestazione che ha avuto il patrocinio del MiBACT, della Regione Lazio, della Regione Puglia e del Comune di Roma è stata realizzata grazie al contributo di APA - Associazione Produttori Audiovisivi, BiBi Film e Lux Vide.Ha contribuito anche Teatro Pubblico Pugliese, per conto della Regione Puglia.