Spettacoli

Covid, Sanremo e Lucio Battisti: Affaritaliani.it intervista Mara Maionchi

di Mirko Crocoli

Maionchi, da X Factor ad Amici... dalla discografia alla tv passando per la radio. "I social? Mi rendono contemporanea"

Il “Brand” Maionchi risulta essere vincente, sia come produttrice discografica sia come giudice amatissima dal grande pubblico. Si trova bene in quest’ultima veste?

Ma brand sarebbe “marchio”? (ride). Guardi mi viene da ridere a pensarci in questi termini. Se mi dice che in tutti i ruoli sono stata e sono rimasta sempre riconoscibile le dico che mi fa piacere che si veda ma non saprei fare diversamente perché io sono proprio così, non faccio nessuno sforzo. Anche quando lavoro con i brand (quelli veri) cerchiamo sempre di mantenere questa riconoscibilità armonizzando le identità con l’auto-ironia. Forse è quello il mio marchio di fabbrica, prendermi poco sul serio.

È umanamente doloroso dire di “NO” ad un giovane che cerca di esaudire il suo sogno?

Non lo è se sai di dire un NO che fa bene. Meglio un “no” detto al momento giusto che un SÌ al momento sbagliato. Si possono rovinare le carriere affrettando troppo le cose, accade, è accaduto e temo accadrà sempre, a parità di talento ad esempio non tutti sono subito corazzati per gestire la pressione della professione del talento, che è un’altra cosa.

A proposito di giovani e successo. Quanto è importante il talento innato e quanto invece può fare la differenza lo studio e la preparazione intensissima?

È sempre questione di preparazione. Il talento se non si lavora non serve a niente, è come la bellezza, agevola se sotto c’è il carattere, la perseveranza, il mestiere. Dico sempre: “il lavoro duro batte il talento se il talento non lavora duro”. Era la frase sul muro della piscina di Phelps (Mara è appassionatissima del nuoto n.d.r) e mi pare che lui ne abbia fatto, come la Federica Pellegrini, ampio tesoro.

(segue)