Spettacoli
Marino Sinibaldi (Radio 3): "Da Matera al teatro, la cultura viaggia in radio"
Il direttore di Radio 3, Marino Sinibaldi, racconta le nuove frontiere di radio, cultura e come stanno i mass media. L'intervista
“Quella di Matera è stata la festa di Radio 3: si svolge lì ormai da 7 anni, perché - quando nessuno ci dava credito - ci era sembrato che l'idea di candidarsi a Capitale Europea della Cultura fosse interessante visto che vedeva la cultura come elemento fondamentale di definizione della città e la inquadrava come una risposta alla crisi delle città stesse. In più, nel caso di Matera c'era anche una marginalità, una perifericità che essa aveva". Il direttore Marino Sinibaldi racconta ad Affaritaliani.it la recente festa "Materadio 2017", i prossimi eventi culturali nel menù di Radio 3 e affronta il tema sempre più caldo delle nuove frontiere di mass media e comunicazione.
Tornando alla festa di Matera e al suo significato, Sinibaldi spiega... "Questo è un punto di partenza che sottolineerei perché riguarda il tema cruciale della convivenza contemporanea: la natura delle nostre città e la capacità di affrontare le crisi che vivono, siano esse economiche o di infrastrutture. E allo stesso tempo il bisogno di non perdere l'identità che hanno le città stesse: ossia la capacità di essere luoghi pubblici, aperti, condivisi. Si mischiano una serie di fenomeni – economici, migratori, di paure collettive – che mettono in crisi questo elemento delle città, senza il quale una società come la nostra non vive. Aggiungo una cosa..."
Dica...
"Si fanno grandi discorsi sull’identità occidentale, la civiltà, gli scontri e via dicendo ma poi non si fa attenzione al fatto che, se esiste una qualità della nostra vita pubblica, sta nel fatto di avere luoghi condivisi. Matera in questo dà una risposta originale perché è una città unica. E nello stesso tempo ha colto la chance della sua candidatura come Capitale Europea della Cultura. Noi abbiamo seguito – non tifato – questo percorso. E ora continuiamo a seguire il modo in cui la città affronta questa sfida: sul piano di efficienza, investimenti, trasformazioni infrastrutturali. Anno dopo anno, con la festa di Radio 3, osserviamo il percorso della città".
Quali sono i contenuti salienti venuti fuori dall'ultimo Materadio?
"Quest’anno tutto ruotava attorno al tema “Radici e percorsi” ossia raccontare la cultura come nasce e come si trasforma. Quali debiti ha, le tradizioni da custodire e le innovazioni da affrontare. Abbiamo presentato progetti, programmi, spettacoli diversi che andavano in questa direzione. E Matera è un palcoscenico magnetico. Ecco ora siamo sull’orlo di un rischio..."
Quale?
"Che la città, un tempo abbandonata e marginalizzata, si trasformi in un Hub puramente turistico com’è accaduto in altri capoluoghi europei. Quest’estate in Spagna c’è stato persino un movimento contro il turismo che viene visto, malgrado tutte le migliori intenzioni, come potenzialmente capace di compromettere gli equilibri di queste città storiche. E quindi quest’anno abbiamo osservato i risultati raggiunti con uno spirito critico, che non sottovaluta i rischi di trasformare le nostre città in piccole Disneyland del divertimento e della ristorazione"
Quali saranno le prossime iniziative di Radio 3?
"Mercoledì 18 ottobre faremo, come ogni anno, una tradizionale giornata Pro-Grammatica. E’ la settimana della lingua italiana nel mondo, che seguiamo con varie iniziative. Quest’anno è dedicata alla lingua nel cinema. Il 18 ci sarà un'intera giornata sull’italiano nel cinema e la serata avrà uno spettacolo o talk a tema. Poi, a novembre, arriva un mese dedicato al teatro".
Di cosa parlete nello specifico?
"Da qualche anno facciamo un mese che si chiama Tutto Esaurito! E cerchiamo di riassumere tutte le cose interessanti di questo mondo. Il 19 novembre è previsto, in diretta a Milano, “Il teatro tra le righe” all’interno di Book City: una sorta di spettacolo fatto di testi teatrali in cui si parla di radio. E poi ecco uno spettacolo dal vivo, tutto il materiale d’archivio…. Prima la tradizione era di una serata teatrale al mese, poi abbiamo pensato di forzare questa logica realizzando un intero mese di racconto del teatro. Quest’anno per l’anniversario della Rivoluzione d’ottobre si affronterà molto il teatro e la narrazione russa. La sostanza comunque è quella di mettere al centro il linguaggio del teatro e vedere cosa ci dice, che emozioni e conoscenza ci trasmette..."
Qual è il ruolo della radio nel mondo della comunicazione attuale?
"E’ un tema molto ‘mobile’. Tutti i mezzi di comunicazione si stanno ridefinendo. Persino la televisione che sembra il più ‘stabile’, in realtà sta cambiando con l’uso differito, l’on demand e via dicendo. Nei mass media è in atto una transizione molto veloce. Pensiamo ai giornali, il web e l’informazione, la crisi dei giornali cartacei, la crisi dell’informazione e di alcuni consumi culturali. La lettura è calata di 2-3 punti percentuali nell’ultimo anno, ma, allo stesso tempo, i Festival hanno molto successo".
Questa transizione dove ci può portare?
"Osservo un processo di rapida trasformazione di tutto il mercato della creazione e distribuzione culturale. In radio comincia a diventare significativo un consumo che non avviene all'interno del tradizionale meccanismo radiofonico, ma via web, sulle televisioni che hanno dentro i canali radiofonici, i podcast... E la radio, che è il più antico dei mezzi di comunicazione di massa, ha subito varie trasformazioni nella storia. Se pensiamo a com'era al tempo dei nostri nonni, al fatto che cent’anni fa si stava tutti intorno ad ascoltarla. Ora è cambiato tutto. E, in questo senso, il web è interessante per noi perché ha dato ad esempio la possibilità di ibridare la radio con altri linguaggi"