Spettacoli

Michele Santoro cerca il nuovo, ma rinuncia all’informazione

Ernesto Vergani

Michele Santoro con M su Rai2 trasmissione che vorrebbe inaugurare un linguaggio “fusion”, ma...

“M”, la trasmissione di Michele Santoro su Rai2 sulla figura di Adolf Hitler - trasmissione che vorrebbe inaugurare un linguaggio “fusion” tra cinema, teatro e tv - se nelle intenzioni è positiva in quanto cerca il nuovo, viene meno alla funzione del giornalismo: informare: tra cinema, teatro e tv, non si capisce quale sia la verità.

Verità è la tendenza dei tempi delle star del giornalismo. Se il titolo della trasmissione – “M” – si ispira al film di Fritz Lang – la lettera m è anche l’iniziale della firma estesa Michele Santoro: infatti così compare in alto a sinistra sullo schermo: M – Michele Santoro. (M è anche il marchio di McDonald’s.)

La scenografia è notevolmente bella. Pochi, ben distanziati uno dall’altro, spettatori e comparse: altro segno dei tempi: viviamo in un mondo di monadi, tutti uguali e al contempo diversi, tutti “fenomeni”… Giornalista presente: Enrico Mentana – a ragione considerato il migliore in tv -… risultato: una sorta di co-marketing, di  co-brand awareness.
Santoro talvolta si sofferma sul ruolo del servizio pubblico televisivo. In un’ottica democratica e di libero mercato, esso non dovrebbe esistere. Non esistono soldi pubblici, esistono i soldi dei contribuenti… no alla tv di Stato.