Spettacoli
Quali sono state le 25 canzoni più belle del 2021?
La colonna sonora dell'anno è un imperdibile mix di rock classico, pop, house e melodie acustiche
10) The Killers - “Quiet town”
“Ogni due o tre anni il treno uccide qualcuno”. Il parlato all'inizio del brano è una caratteristica che accomuna tutte le tracce di “Pressure machine”, un album nel quale la band di Brandon Flowers racconta episodi di vita vissuta, abbracciando uno stile alla Bruce Springsteen, da tempo uno dei loro modelli di riferimento.
9) Coldplay - “Higher power”
Il primo singolo estratto da “Music of the spheres” è anche la traccia più riuscita di un disco che ha fatto alzare qualche sopracciglio. Pur eccezionali con le loro famose ballate, Chris Martin e compagni hanno ormai un distintivo marchio di fabbrica nella contagiosa positività che deriva dai loro brani uptempo: “I'm happy I'm alive at the same time as you”.
8) Johnny Marr - “Spirit, power and soul”
Ormai da tempo l'ex chitarrista degli Smiths vive una seconda giovinezza, nella quale una straordinaria creatività gli permette di non rimpiangere affatto la coabitazione con Morrissey. Indiscusso guitar hero del rock n'roll, rispolvera con grande efficacia il suo amore per l'elettronica, che già aveva prodotto un neoclassico come “Armatopia” (2019).
7) Rag'n'Bone Man – “All you ever wanted”
Lanciato a gennaio, ha anticipato l'uscita di “Life of misadventure”, secondo album del cantautore britannico. Il testo rievoca alcuni scenari della sua infanzia tra Londra e Brighton, con uno sfondo di nostalgia che ammanta lo stile di puro rock e la sua voce caldissima.
6) The Stranglers - “This song”
Un nome, una garanzia. Quello della storica band post-punk britannica inglese, ma anche quello di Stuart “Psycho” Pearce, ex giocatore e oggi allenatore, nonché superfan degli Strangolatori, che con una geniale scelta di marketing è stato arruolato come interprete del video. E, a occhio, sembra pronto per irrompere nel mondo del cinema come già ha fatto da tempo Vinnie Jones.
5) Tears For Fears - “The tipping point”
La canzone è la title-track di un album più volte annunciato e rinviato, per motivi fin troppo intuibili. D'altra parte, se il livello di qualità dell'intero disco è questo, sarà valsa la pena di aspettare per godersi uno dei più brillanti ritorni dell'anno.
4) The War on Drugs feat. Lucius - “I d0n't live here anymore”
Un gioiello per gli amanti del rock FM, che non mancheranno di cogliere sonorità in stile Def Leppard, ma anche quello che sembra un omaggio a Don Henley e alla sua “Boys of Summer” negli accordi iniziali. Arricchisce il menù il featuring dei Lucius, altra gemma dell'universo indie americano.
3) John Mellencamp & Bruce Springsteen - “Wasted days”
Il duetto con il Boss anticipa il prossimo album del “Puma”, anche se il tema della canzone è decisamente amaro. Passati per entrambi i 70 anni, si guarda alla strada che rimane da percorrere: “Giorni sprecati, guardiamo le nostre vite svanire in altri giorni sprecati. Quanti minuti ci restano? Quando dolore è rimasto da scalare? La fine è vicina, è quasi qui”.
2) Eddie Vedder - “Long way”
Un anticipo decisamente molto gustoso di “Earthling”, nuovo album solista a dieci anni dal precedente. Sono invece molto care ai fan di Tom Petty le sonorità del primo singolo, non a caso realizzato con una band che annovera il tastierista degli Heartbreakers Benmont Tench, oltre a Andrew Watt (Ozzy Osbourne), Chad Smith e Josh Klinghoffer (entrambi Red Hot Chili Peppers).
1) Chvurches feat. Robert Smith - “How not to drown”
La voce mielosa di Lauren Mayberry si incrocia al meglio con quella del suo idolo Robert Smith per un brano che sarebbe stato alla grande anche nel repertorio dei mitici Cure: l'affogamento che si cerca di evitare non va letto in senso letterale, ma rimanda alla forte depressione che Martin Doherty ha attraversato prima di realizzare la demo, mentre il testo finale rispecchia “l'unico momento nel quale ho pensato di lasciare la band”, come ha spiegato Lauren.