Confessione choc dell'ex banchiere Fazio a Porro: "Io non volevo l'Euro ma..."
Nella trasmissione Quarta Repubblica, l'ex governatore di Bankitalia rivela la sua contrarietà all'Euro e perché fu costretto ad accettarlo
Una rivelazione choc che farà discutere, quella che l'ex Governatore di Bankitalia Antonio Fazio affiderà al programma Quarta Repubblica condotto dal giornalista Nicola Porro, in onda questa sera lunedì 12 novembre in prime time su Rete4.
In un'intervista rilasciata in esclusiva alla trasmissione di Porro, intervista della quale vi riveliamo un'anteprima, l'ex banchiere confessa: "Io non ero d’accordo però, siccome il Parlamento e il governo italiano avevano deciso di entrare nell’Euro, fu mio dovere lavorare affinché ciò avvenisse""
E ancora: "Fui chiamato davanti al Parlamento e mi si chiese del mio atteggiamento di scetticismo sulla partecipazione alla moneta unica: “Guardate però”, dissi, “il problema è se saremo in grado - e come saremo in grado - di restare nell’Euro. Non avremo più i terremoti valutari, però avremo - usai proprio questo termine - una sorta di bradisismo”.
Il fenomeno del "bradisismo economico" verrà spiegato dallo stesso Fazio a Nicola Porro. Esso comporta essenzialmente "che l’Europa crescerà del 3%, ma noi cresceremo del 2%. Quando l’Europa crescerà del 2%, noi cresceremo dell’1%. Quando l’Europa crescerà dell’1%, noi cresceremo sì e no dello zero virgola. Noi rimarremo indietro, perché non abbiamo fatto nulla per accrescere la produttività dell’Industria".
Quanto invece al debito pubblico, Fazio ha in serbo un'altra rivelazione piuttosto forte: "Il debito pubblico italiano" ha confidato a Quarta Repubblica, "nel 2007 è ritornato a 103,5. Qui abbiamo cominciato a fare ogni anno tutte le politiche che ci diceva l’Unione Europea per ridurre il debito. Guardate l’effetto! O è sbagliata la diagnosi, o sono sbagliate le politiche".
Gran bel colpaccio mediatico di Nicola Porro, e parole che senz'altro faranno discutere nei prossimi giorni e che s'inseriscono prepotenti nel dibattito sulla manovra finanziaria del governo Lega-m5s e negli attriti con l'Unione Europea.
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