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Spettacoli
Sanremo 2018, Ermal Meta e Moro a rischio squalifica. Fiorello oscura Baglioni
Sanremo: Ermal Meta

Sanremo 2018: Meta-Moro sub iudice, Sisal Matchpoint sospende giocate

In attesa di una decisione della Rai e della direzione artistica del Festival di Sanremo sul presunto pezzo non inedito proposto in gara da Ermal Meta e Fabrizio Moro, ecco che Sisal Matchpoint ha deciso di sospendere le giocate sul duo in gara con "Non mi avete fatto niente", brano che si richiama alle tematiche del terrorismo. Sotto osservazione e' il ritornello del brano. La coppia di artisti ora sub iudice era data da Sisal Matchpoint, ma anche da altri bookmaker, come favorita per la vittoria finale di questa edizione del Festival.

Sanremo 2018, Ermal Meta e Moro a rischio squalifica

Rischio squalifica per la canzone di Meta e Moro a Sanremo 2018. Il brano di “Non mi avete fatto niente" sembra simile ad un testo presentato a Sanremo Giovani nel 2016. Ad unire le due opere Andrea Febo, che avrebbe firmato la canzone presentata da Ambra Calvani e Gabriele De Pascali e compare come coautore con i due big dell'edizione 2018

Sanremo 2018: Fiorello, chi vota Liberi e belli, quelli dello shampoo?

"Alzi la mano chi vota per Liberi e belli...quelli dello shampoo. Come si chiamano? Liberi e uguali di Grasso...". E' stata un'altra delle battute che un travolgente Fiorello si e' concesso ed ha regalato al pubblico dell'Ariston e ai telespettatori che seguono la prima serata del Festival di Sanremo. Domanda fatta nel corso del divertente test elettorale 'al buio', cioe' senza che le telecamere inquadrassero il pubblico, restando invece fisse su lui e sul direttore artistico Baglioni.

Sanremo 2018: Fiorello, risolvere problemi persone, speriamo 4 marzo...

"Bisogna cominciare a risolvere i problemi delle persone. Non e' che devono venire qui a Sanremo. perche' quando uno e' disperato puo' fare anche di piu'. Speriamo che il 4 marzo...". Lo ha detto Fiorello durante il suo secondo intervento all'Ariston a proposito dell'irruzione di un uomo sul palco in avvio della serata inaugurale del Festival proprio mentre lo stesso Fiorello faceva il suo primo intervento. L'artista ha chiarito subito che non si era trattavo di una gag, di una irruzione studiata a tavolino, da copione della serata, ma era tutto vero. L'uomo e' risultato in possesso di regolare biglietto di ingresso all'Ariston e, a spettacolo appena avviato, attraverso un corridoio laterale e' riuscito ad arrivare fin sul palco. Dove ha avuto modo di dire che attende di essere sentito dal procuratore della Repubblica. Fiorello lo ha calmato e convinto a lasciare il palco, accompagnato da un assistente di studio.

Sanremo 2018: Fiorello, 4 marzo arriva e se vince toy boy della Berti..

"Fate su le mani, Orfeo fai su le mani, occhio che il 4 marzo arriva e se vince il toy boy di Orietta Berti si va a casa...". E' apparso evidente il riferimento, scherzoso, a Luigi Di Maio candidato premier di M5s nella battuta che Fiorello ha inserito nel monologo con cui ha aperto il Festival di Sanremo, e detta rivolgendosi sorridendo al direttore generale Rai, Mario Orfeo, seduto in prima fila pubblico all'Ariston. E sempre a proposito di Rai ha detto, ancora scherzando, che "e' la piu' ricca di sempre, il canone lo pagano tutti, sta nella bolletta. Se non paghi staccano la corrente e non vedi le serie di Netflix e Sky, io saro' pagato in bitcoin.."

Sanremo 2018: Fiorello,1300 giornalisti liberi Ariston,ci pensa Erdogan

"Nella terza serata verra' qui Erdogan: gli hanno detto che nella sala stampa dell'Ariston ci sono 1300 giornalisti liberi. Alla terza puntata ci sara' direttamente lui a sistemare le cose". E' una delle battute di Fiorello nel corso del monologo con cui ha aperto la 68^ edizione del Festival di Sanremo.

Sanremo 2018: Renzi, Fiorello ha vinto; Di Maio, parole Fiorello augurio

Il mondo della politica lo segue eccome il Festival di Sanremo, specie in questa fase pre-elezioni e specie quando in scena c'e' un ciclone che si chiama Fiorello, il quale stasera non ha mancato di prenderla di mira la politica stessa. E le reazioni a mezzo social non si sono fatte attendere. Il segretario del Pd Matteo Renzi per esempio ha twittato che Fiorello "ha gia' vinto lui. #Fiorello superstar. Oggettivamente il numero uno". Luigi Di Maio, candidato premier di M5s, ha rilanciato su Twitter la parte del monologo di Fiorello che faceva riferimento, neanche tanto velato, a lui quando parlava dell'eventuale successo del "toy boy di Orietta Berti.." e commentato che "lo prendo come un augurio". C'e' poi Pietro Grasso, leader di Liberi e uguali, formazione che Fiorello scherzando durante il test elettorale a telecamere bloccate sul palco dell'Ariston ha definito 'Liberi e belli, quelli dello shampoo' e commentato su Twitter "e si', siamo anche belli". C'e' quindi il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, il quale a proposito del Festival twitta "guardo Sanremo. Prima volta da quando portarono gli Spandau Ballet" e poi, in un successivo tweet, mentre The Kolors erano in gara scrive "ma c'e' un tipo strano vestito da ammiraglio con il ciuffo..". Nessuna reazione via social, almeno per ora, invece da Berlusconi, Salvini e Meloni.

Sanremo 2018: paese del fondatore degli alpini contro Baglioni

Non e' passata inosservata, ed anzi ha innescato polemiche e parole risentite, la frase di ieri di Claudio Baglioni a proposito degli alpini, quando nella conferenza stampa stampa ha detto che in questo Festival "non faremo raduni di alpini", come pure non ci saranno astronauti o sportivi tra gli ospiti, sostenendo invece che al centro ci sara' la canzone, la sola stella polare della manifestazione affidatagli. E infatti da Cuorgne', il paese del Torinese che ha dato i natali al generale Giuseppe Domenico Perrucchetti, il fondatore del Corpo degli alpini, e' arrivata via social la richiesta delle scuse da parte del direttore artistico del Festival. E' stato l'assessore Davide Pieruccini a rilanciare e scrivere che "nessuno puo' minimizzare cosi' il mondo degli alpini". L'assessore ha scritto che egli stesso e' un alpino e "mi sento offeso dalla frase che quasi considera il corpo una banda di disorganizzati". Aggiungendo che con ogni probabilita' un raduno alpino "non potra' mai avere la visibilita' mondiale del Festival e nemmeno il budget, ma sicuramente e' organizzato da persone umili che con sacrificio si impegnano guidate dall'amicizia e da valori che purtroppo fanno sempre meno parte dell'animo umano". Per la cronaca, ogni anno sono centinaia di migliaia le persone che assistono alla sfilata di diverse migliaia di alpini in occasione del raduno nazionale, che si tiene ogni volta in una citta' italiana diversa e che vede intervenire le massime autorita' militari e i responsabili politici della Difesa italiana.

Sanremo 2018: Favino vera grossa sorpresa, scommessa vinta da Baglioni

Scommessa vinta, a guardare la prima serata: e'' Pierfrancesco Favino la vera grossa sorpresa del Festival di Sanremo. Nella serata inaugurale della 68^ edizione mette in evidenza le sue qualita' di attore, in un mix di ironia, musica ed anche poesia, da consumato protagonista della scena teatrale. Recita infatti "Silvia, rimembri ancor quel tempo della tua vita mortale quando" di Giacomo Leopardi, poi accenna le note di "Quando, quando" di Tony Renis. Di nuovo la poesia con "Sempre caro mi fu quest'ermo colle", per cambiare radicalmente ed ecco proporre "Con le pinne, il fucile e con gli occhiali". Poi anche un passaggio di una canzone di Eros Ramazzotti, "Non riesco a liberarmi, questa vita mi disturba sai...", finendo con indurre la Hunziker a dire "proprio questa, non c'era un'altra canzone?..". Da Eros a "Donne" di Zucchero e poi "Vattene amore" di Amedeo Minghi e Mietta, per sorvolare su "Sara' perche' ti amo" dei Ricchi e Poveri, affrontare passaggi canori che rimandano a Nilla Pizzi, Renato Rascel e Loretta Goggi. Per chiudere, insieme al direttore artistico del Festival, Claudio Baglioni, con "Non sara' un'avventura" di Lucio Battisti e - per restare ai tempi piu' recenti di Sanremo - l'omaggio a Francesco Gabbani e al suo "Occidentalis' Karma". E poi c'e' quello che potrebbe divenire un tormentone, la dialettale "Nam aste' la'". Un Favino anche pronto alla battuta immediata, come ha evidenziato quando al termine dell'esibizione de Lo Stato Sociale ha commentato "un applauso alle articolazioni della signora", riferendosi alla performance di una ballerina che pur avanti negli anni era molto acrobatica nell'accompagnare il brano "Una vita in vacanza". E tutto lascia pensare che nelle prossime quattro serate il conduttore-attore offrira' altri assaggi delle sue capacita' di tenere la scena, anche su un palco difficile come quello dell'Ariston e davanti ai diversi milioni di telespettatori che seguono in diretta lo spettacolo su Rai1.

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