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Spettacoli
"Vaffa UE" su YouTube non si può dire: la strana storia del video dei Bronson

Nelle ore concitate in cui si giocava il futuro di ministro dell'economista "anti-euro" Paolo Savona, saga conclusasi con la remissione del mandato del primo ministro Giuseppe Conte, e il tramonto del governo Lega-m5s, su YouTube si consumava - si parva licet - un evento analogo. 

La band Bronson, da sempre vicina a CasaPound, ma con un ampio seguito in Europa e nel mondo (tanto da portare il gruppo a un seguitissimo tour globale in partenza il prossimo mese) si è vista dalla sera alla mattina censurare il video del brano "Fuck Ue" ('Fan*ulo Unione Europea") dalla piattaforma YouTube. La giustificazione fornita in un primo momento dal sito tirava perfino in ballo il terrorismo. Qualche giorno più tardi, il video è tornato visibile, ma ristretto agli over 18, come i contenuti pornografici insomma

L'elemento più peculiare, tuttavia, è che "Fuck Ue" è un brano del 2015, appartenente al secondo album della band romana, "Roma Tiger Punk", video che aveva raggiunto una marea di visualizzazioni. Un'opera eversiva? Non più di moltissimi contenuti che girano indisturbati su YouTube. Oltre che piuttosto curata nei particolari, nelle riprese e nello storyboard, ricca di citazioni quali per esempio il film cult "Point break" con le maschere dei presidenti USA sostituite dai leader europei dell'epoca, da Renzi a Hollande alla Merkel

Alcune riprese sono state effettuate a Via Napoleone III, nella Capitale, via in cui sorge la sede nazionale di CasaPound Italia, coinvolgendo militanti, simpatizzanti e vertici della forza politica di estrema destra. Ci si interroga quindi se la censura sia scattata per i contenuti antieuropeisti (piuttosto "blandi" rispetto a tanti altri) o per i legami con la Tartaruga Frecciata. Al momento, non è dato sapere.

Certo è che, grazie a questa scelta non esattamente cristallina da parte di YouTube e al suo dietrofront, i Bronson hanno ottenuto una pubblicità clamorosa per il loro nuovo album "Brucia", (già un successo) e in vista del loro suddetto tour mondiale che li vedrà esibirsi fra giugno e ottobre sui palchi di Portogallo, Colombia, Cile, Brasile, Germania, Spagna e che debutterà a Roma il 16 giugno. Non male per una band partita dalle periferie di Roma e senza il sostegno dell'ambiente discografico mainstream. Se a questo si aggiunge il boicottaggio del colosso YouTube, si può dire che i Bronson sono destinati a far parlare molto di sé nel prossimo futuro. 

 

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